Persone prima che lavoratori, madri, padri…
Lo smart working ci salverà o ci travolgerà? La flessibilità oraria ci penalizzerà o potremmo guadagnarne tutti, lavoratori e aziende? La seconda ipotesi sembra non essere impossibile. Così spiegava Emanuela Megli, formatrice e coach, nella seconda serata del corso di formazione agile dal titolo “Scopri il tuo equilibrio. Come armonizzare la vita tra famiglia e lavoro, l’essere e il fare”.
«Motivare non è un’abilità comunicativa finalizzata ad entusiasmare per qualche ora le risorse umane – commentava la coach – quanto piuttosto la capacità di comprendere lo scopo di vita delle persone ed aiutarle a realizzarlo mediante il dispiegamento dei propri talenti e delle loro capacità ed esperienze». Nella contrattazione win-win si vince entrambi: gli interessi delle aziende e quelli dei lavoratori sono diversi ma non necessariamente in conflitto. E questo modello si adatta anche alla crisi, anzi, se si accompagna all’innovazione organizzativa può fare aumentare la produttività.
In un mondo del lavoro in continuo cambiamento, ci si chiede, a volte, come ridurre l’assenteismo, come non perdere il capitale umano di dipendenti che sono stati formati, come usare al meglio le competenze che le persone portano dagli altri spazi della loro vita, come “sfruttare” la diversità dei bisogni e dei desideri dei singoli (per es. l’esigenza di un orario diverso dall’orario standard) per aumentare la flessibilità dell’azienda, come creare una situazione di benessere nel luogo di lavoro e fare in modo che le persone lavorino meglio. Per tutto questo ci sono risposte e soluzioni, a vantaggio di tutti. E il ventaglio dispiegato dalla Megli durante il secondo webinar del corso di cui stiamo parlando ne è un’interessante dimostrazione.
Ma il 17 novembre si approfondisce un altro aspetto di questo difficile equilibrio della vita. La serata sarà dedicata a come “Essere persona oltre i ruoli. Un equilibrio tra essere e fare, in famiglia e al lavoro”.
Essere padre, fratello, zio, amico, prima che professionista, significa poter vivere in uno stato di equilibrio interiore, grazie alla capacità di scegliere dando senso alla vita, che si riflette in un equilibrio esteriore, in una “libertà da” (dipendenza da lavoro, social ecc.) che diventa una “libertà di” (essere, fare). Essere persona oltre il lavoratore/trice, significa aprirsi ad una prospettiva panoramica più ampia e consentire a tutti i sé, di apportare novità e bellezza nel proprio ruolo. Riscoprire l’unitarietà dell’essere persona.
Ecco il calendario e i temi delle cinque serate, comprese quelle che si sono già svolte.
1° incontro, 15 settembre. Conciliazione vita-lavoro. Quadro storico normativo e radici del tema
2° incontro, 20 ottobre. Flessibilità oraria e organizzativa e benessere nelle organizzazioni.
3° incontro, 17 novembre. Essere persona oltre i ruoli. Un equilibrio tra essere e fare, in famiglia e al lavoro.
4° incontro, 15 dicembre. Gestione del tempo e autodisciplina negli spazi e tempi di lavoro, in presenza e in smart work.
5° incontro, 19 gennaio. Il family mainstreaming: adottare un mindset responsabile nella gestione della nostra vita pubblica e privata.
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