Persone e imprese per il bene comune
5 anni son pochi per un bilancio definitivo, ma abbastanza per tirare le fila con un primo convegno nazionale che si svolgerà, con 500 persone già iscritte online, sabato 25 Novembre dalle 9 alle 18 presso il Teatro Grande Valdocco a Torino: promotrice è l’Aipec, l’Associazione italiana imprenditori per un’Economia di Comunione. La prima idea di un’associazione è del marzo del 2012 quando si vuole dar vita ad un organismo strutturato in rappresentanza di tutti gli imprenditori e gli operatori del mercato italiano che si ispirano ai valori dell’Economia di Comunione. Un gruppo di esperti individua nell’Associazione di categoria la forma giuridica più adeguata e nella splendida cornice di LoppianoLab, il 23 Settembre, si tiene l’assemblea costituente della nuova Associazione.
«L’Aipec – secondo il presidente Livio Bertola – è una associazione di imprenditori, professionisti, studenti, lavoratori, casalinghe, pensionati, disoccupati…che si mettono insieme per favorire la condivisione di capacità, esperienze, idee, progetti, per far emergere e sviluppare quanto di buono già esiste e generare una comunione più grande, capace di condividere e moltiplicare ogni risorsa, di cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale perché l’unione fa la forza».
“Una proposta: persone e Imprese al servizio del bene comune” è il titolo del primo convegno nazionale dell’Aipec che propone un ampio dibattito e interventi moderati da Lorena Bianchetti, giornalista e conduttrice televisiva Rai, Francesco Antonioli, giornalista de “Il Sole 24 Ore” e Marco Bussone, giornalista e vice presidente UNCEM Piemonte che sarà possibile seguire in streaming.
Il programma darà la possibilità di conoscere le radici dell’Economia Civile e di Comunione attraverso interventi presieduti da prestigiosi relatori, quali: Luigino Bruni, economista, coordinatore internazionale del Progetto di Economia di Comunione, nonché cofondatore della SEC – Scuola di Economia Civile, Ernesto Olivero, fondatore e presidente del Sermig, Andrea Mura, velista di successo, Fabio Storchi, imprenditore ed ex-presidente nazionale di Federmeccanica, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e molti altri ancora.
Preziosa la presentazione dell’esperienza imprenditoriale di Shanaka Fernando, proveniente dall’Australia, che presenterà la sua idea di ristoranti solidali, Lentil as Anything dove ognuno paga quello che si sente, nonché la prestigiosa azienda piemontese Ferrero, col progetto Progetto imprenditoriale Michele Ferrero.
«L’Aipec – ci tiene a precisare il presidente Livio Bertola – è un’associazione nata da imprenditori, ma abbraccia, coinvolge, interessa tutte le categorie di persone per lavorare insieme per il bene comune. Questo primo convegno nazionale vuole richiamare la responsabilità di tutta la comunità alla responsabilità sociale dell’impresa, perché ognuno, anche un disoccupato, può fornire il proprio contributo di idee, tempo, capacità. Cerchiamo un consenso popolare perché da solo un imprenditore non può fare nulla e l’impresa è per la comunità, per tutti».
Tra gli obiettivi principali che si propone l’associazione: la condivisione delle esperienze e la conoscenza reciproca tra gli associati; la formazione di aziende e uomini che pongono alla base del loro operare la cultura del dare; la creazione di nuove imprese votate al bene comune, capaci di contribuire all’edificazione di un sistema economico e una società umana di “comunione”, vera parola chiave e ispiratrice di tutta l’attività. Fondata da poche decine di imprenditori, oggi l’Aipec conta su circa 200 soci ed è presente in 10 regioni diverse.
Tra i suoi soci onorari ci sono il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, l’economista Stefano Zamagni e l’ideatore del Sermig Ernesto Olivero.
Sabato 4 febbraio a Roma, nell’ambito dell’evento svoltosi nell’Aula Paolo VI in occasione dei 25 anni dell’Economia di Comunione, nel corso del quale papa Francesco ha incontrato 1.200 imprenditori di 54 Paesi del mondo aderenti al percorso economico lanciato nel 1991 in Brasile dalla fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, tra l’altro disse: «L’Economia di Comunione, se vuole essere fedele al suo carisma, non deve soltanto curare le vittime, ma costruire un sistema dove le vittime siano sempre di meno, dove possibilmente esse non ci siano più. Finché l’economia produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata, la comunione non è ancora realizzata, la festa della fraternità universale non è piena».