Perla di Higuain, Argentina avanti. 1-0 al Belgio
All’Estadio Nacional de Brasilia, il match tra Argentina e Belgio, valido per l’accesso alle semifinali dei mondiali di calcio 2014, finisce 1-0 per la nazionale di Alejandro Sabella, trascinata da uno straordinario Higuain. Sua la rete al 7° minuto di gioco che punisce i diavoli rossi di Marc Wilmots, sue le migliori giocate di un match non particolarmente esaltante.”El Pipita” ritrova il gol, mostrando al contempo una forma fisica straripante, che potrebbe essere determinate nel prossimo (o nei prossimi) appuntamento mondiale. La partita si è risolta favorevolmente per gli argentini, anche grazie ad una migliore disposizione in campo. Sabella ha schierato il suo classico 4-4-2, inserendo in difesa Basanta al posto dello squalificato Rojo, Biglia a centrocampo al posto di Gago e Lavezzi esterno sinistro al posto dell’infortunato Aguero. L’allenatore del Belgio è partito invece con il consueto 4-2-3-1, (o 4-1-4-1) con la novità Origi in attacco al posto di Lukaku e del convincente Mirallas sulla fascia sinistra al posto di Dries Mertens. Mentre le novità introdotte da Sabella hanno risposto bene sul campo, la scelta di Wilmots ha dato meno spinta offensiva e qualità al reparto offensivo belga, complice anche la cattiva serata di Eden Hazard.
Nel primo tempo regolamentare, l’equilibrio tra le due formazioni dura pochi minuti. Al 7° Messi si beve un paio di avversari e serve Di Maria sulla destra. L’esterno del Real Madrid serve Higuain che senza pensarci un attimo calcia di controbalzo verso l’angolo più lontano, dove Courtois non può proprio arrivare. “El Pipita” (foto sotto) trova quindi l’importantissima rete del vantaggio dopo un digiuno durato sei gare con la maglia della nazionale. Evidentemente troppo per un bomber di razza come lui. L’Argentina è padrona del campo con Lavezzi che corre indemoniato sulla fascia sinistra, rendendosi utile anche in fase difensiva. Messi, sornione come sempre, si accende ad ogni pallone che riceve. L’’asso del Barça salta costantemente gli avversari, creando spazio e servendo ottimi palloni ai compagni. Nella prima mezz’ora di gioco, lo stesso lavoro è svolto eccellentemente da Angel Di Maria, costretto ad abbandonare il campo per un infortunio muscolare di cui non si conosce ancora l’entità. I diavoli rossi appaiono un po’ sottotono. Origi, titolare al posto di Lukaku, è praticamente un fantasma in campo. Stessa considerazione per Hazard, troppo lontano dal gioco e poco propositivo in fase di costruzione. Positivi invece Witsel e Fellaini, molto abili nel recuperare palloni a centrocampo e ad arginare le incursioni di Messi (per quel che si può). Buona prestazione di De Bruyne, che al 25° di gioco impegna Romero con una gran botta dai 25 metri, e Mirallas che al 41° colpisce in tuffo di testa, sfiorando il palo alla destra dell’estremo difensore argentino. Un minuto prima invece Messi, dopo un eccezionale doppio dribbling in pochi centimetri, aveva conquistato una punizione da appena fuori area. Il fuoriclasse argentino, incaricatosi della battuta, aveva calciato il pallone di poco alto sopra la traversa.
La seconda frazione di gioco non offre molto spettacolo per la prima mezz’ora, eccezion fatta per la grande giocata di un ispiratissimo Higuain che, solo contro tutta la difesa belga, se ne va di prepotenza, rifilando un tunnel al malcapitato Kompany e lasciando partire una sassata che si infrange sulla traversa. I diavoli rossi, non riescono a scuotersi, malgrado le sostituzioni operate da Wilmots: Lukaku è assente al pari di Origi, Mertensnon riesce ad incidere rimanendo fuori dal gioco quasi costantemente, Chadli (dentro per uno spento Hazard) gira a vuoto nel terreno di gioco. I portieri rimangono praticamente disimpegnati poiché il gioco si svolge prevalentemente a centrocampo, con molti errori da entrambi le parti. Soltanto nei minuti di recupero si contano due occasioni nitidissime. Con il Belgio sbilanciato in avanti, Messi si ritrova in campo aperto solo senza nessuno davanti. La pulce avanza ma poi si fa ipnotizzare da Courtois. Un errore strano per un Messi apparso parecchio stanco nella seconda frazione di gioco. Un minuto dopo, Lukaku si invola sulla fascia sinistra, la palla arriva al centro per Witsel che prova la gran conclusione, ma la palla termina alta. Si tratta dell’ultimo sussulto, prima del triplice fischio dell’arbitro Rizzoli.
L’Argentina vola in semifinale, rientrando tra le prime 4 al mondo dopo 24 anni. Il Belgio torna a casa dopo una buona esperienza, consapevole di poter essere una tra le protagoniste dei prossimi campionati europei del 2016, in Francia. Nel frattempo i tifosi argentini, continuano a sognare il Maracanazo ai danni dei cugini brasiliani, proiettandosi già al di là del prossimo appuntamento, quando inciteranno i propri beniamini contro la nazionale vincente tra Olanda-Costa-Rica.