Pericolo usura

«Ho fatto molti acquisti a rate per la mia famiglia, ma un amico mi ha avvisato di non indebitarmi troppo per non cadere nella trappola dell’usura. Che fare?». Lettera firmata ‑ Mestre
Usura

Il segnale più eloquente della crisi economica è l’impoverimento del ceto medio, quello che prova vergogna nel chiedere aiuto. Non si tratta di ossessione da shopping. Casi in cui occorre il sostegno psicologico. Quello che servirebbe a un sistema che incentiva a comprare anche il superfluo e a tentare continuamente la fortuna, con l’avvertenza finale «gioca il giusto». Bisogna perciò agire sulle cause remote, per combattere quel clima seduttore in cui il denaro, come dice Shakespeare, è capace di rendere «brutto il bello, volgare il nobile». E quindi è in grado di inghiottire anche chi, senza rendersene conto, mette il piede nel vuoto, accendendo troppi prestiti da restituire in “comode” rate che, prima o poi, cominciano a decorrere.

 

I call center dedicati al recupero crediti possono essere utili, ma di solito generano quell’angoscia che non è mai buona consigliera. Occorre, perciò, saper costruire legami di fiducia che liberino dalla solitudine, perché la persona vale molto di più dei suoi debiti. Numerose sono le realtà antiusura presenti in Italia che aiutano a difendersi da certe prassi delle società finanziarie, a trattare e rinegoziare mutui e prestiti, ma, innanzitutto, a mettere ordine nel bilancio personale e familiare. Come fa, ad esempio, la cooperativa di Mutua auto gestione (Mag) di Venezia (www.magvenezia.it), con il suo servizio di prevenzione dall’eccessivo indebitamento. Un buon decalogo di regole per difendersi dall’usura si trova anche sul ricco sito della fondazione padre Pino Puglisi (www.fondazioneantiusura.it). 

ccefaloni@cittanuova.it

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