Perfetti sconosciuti
Perfetti sconosciuti
Si può vivere insieme come coppia e non conoscersi affatto. Magari avere figli piccoli o adolescenti, pensare a loro e non conoscersi sino in fondo o avere paura di rivelare anche agli amici di una vita con cui ci si trova a cena e a giocare a calcetto dettagli sconosciuti della propria vita intima. Ma allora cos'è l’amore, cos’è l’amicizia, fino a che punto siamo sinceri gli uni con gli altri?. È questo l’argomento del film di Paolo Genovese con un bel gruppo di attori: Kasia Smutniak, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston. A cena si fa il gioco di mettere sul tavolo i cellulari di ciascuno e di rispondervi pubblicamente. Gioco pericoloso che inizia scherzando ma poi ha risvolti inquietanti, perché nessuno o quasi è davvero sincero con l’altro e vengono fuori storie che ci rendono perfetti sconosciuti gli uni agli altri. Motore, e accusato, di tutto ciò il cellulare personalissimo, in cui ciascuno nasconde la sua vera vita. Scritto molto bene, chiaro, scherzoso, ironico ma anche inquietante, il film analizza situazioni e comportamenti di un gruppo sociale variegato – dal medico al tassista (sempre a Roma) –, ma non scava quanto potrebbe e quanto ci si aspetterebbe. Resta come un apologo interessante, amarognolo sull’ipocrisia, ma che non è affatto da trascurare.
Zoolander 2
Ben Stiller dirige e interpreta 10 anni dopo il sequel del film che racconta vita e imprese di Derek Zoolander,il modello più famoso del mondo – un tempo – e oggi fuori moda, con un figlio che non lo vuole e popstar mondiali da salvare. Vorrebbe essere ironico, graffiante, stralunato, e in parte ci riesce. Ma mescola troppi effetti, dal thriller al visionario alla satira, e il ritmo adrenalinico non sempre funziona, col risultato che il prodotto appare godibile – Penélope Cruz è perfetta nell’autoironia – in certi momenti e piuttosto scontato in altri.
In sala anche Single ma non troppo, commedia americana diretta con spirito da Christian Ditter con Dakota Johnson. Interessante, ma non è il massimo.