Perdonare l’aggressore

Reinhard lavora alle poste di Feldkirch in Svizzera, quando un giorno viene accoltellato e perde un polmone. Il segreto del perdono è al centro di tanti appuntamenti per giovani e insegnanti. Dall'Atlante della fraternità
STAZIONE

Feldkirch, Svizzera

Reinhard, un 55enne austriaco racconta: «Alcuni anni fa – durante il turno di lavoro alle poste –, vengo accoltellato da un giovane con disturbi psichici: sono 27 i colpi con cui mi ferisce.
Il giovane ha smesso solo quando guardandolo negli occhi ormai certo di morire gli ho detto: “Io ti perdono”.
Solo allora il giovane ha lasciato cadere il coltello che aveva tra le mani. Gli psicologi sostengono che non ho subito alcun trauma. Mi hanno dovuto operare, ho perso un polmone e cammino grazie alle stampelle, ma sono miracolosamente vivo.
Sono in molti oggi che mi invitano a raccontare l’accaduto e il perché ho perdonato: insegnanti, sacerdoti, giovani, cristiani, musulmani e atei. Ho incontrato circa duemila persone finora. E ogni volta non posso non parlare dell’arte di Amare, perché da anni, compreso quel fatidico giorno, ogni mattina lancio il dado dell’amore.
Tanti giovani, dopo gli incontri, mi chiedono di approfondire questo modo di vivere. Ogni volta che mi invitano è un’occasione meravigliosa per diffondere l’ideale della fraternità, la Regola d’oro, nella regione del Vorarlberg  in cui vivo. Un giovane ateo, qualche tempo fa, mi disse: “Sai, a me la religione non interessa. Ma il tuo modo di vivere mi interessa moltissimo!”».

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