Perché lo spread incide sulle tasche degli italiani
In questi giorni si sente parlare molto di spread: che salga o che scenda, la gente è in ansia, i mercati finanziari sono in subbuglio. Ma cerchiamo di precisare di cosa si tratta e soprattutto perché incide nelle tasche degli italiani. In pratica per spread s’intende la differenza tra il tasso d’interesse pagato dai titoli di Stato italiani (i BTp) e quelli tedeschi (i Bund), che rappresentano l’investimento sicuro per eccellenza. E più il titolo di stato italiano viene percepito dagli investitori come rischioso, più si è costretti ad offrire tassi d’interesse elevati per attrarre acquirenti. Ma vediamo meglio.
Cosa è lo spread
Con il termine spread, che in tradotto italiano letteralmente significa “differenziale”, viene ormai comunemente indicata la differenza tra il rendimento offerto dal Btp a 10 anni e dal suo omologo tedesco, il Bund. I titoli di Stato, a loro volta, sono gli strumenti emessi dal nostro Stato per finanziarsi e provvedere all’amministrazione del Paese; questi titoli vengono collocati mediante specifiche aste, che si rivolgono sia agli investitori privati che a quelli cosiddetti istituzionali.
Come cambia
Lo spread non è un valore statico, ma dinamico. Esso cambia di minuto in minuto a seconda delle variazioni di prezzo che i due strumenti hanno nel corso della seduta di Borsa. Se il valore del Btp scende − e quindi il suo rendimento sale − mentre quello del Bund rimane stabile o si rivaluta, lo spread tra i due titoli di Stato aumenta. Il meccanismo dei prezzi che regola la quotazione di questi titoli di stato sul mercato è alla base del principio dello spread. Ogni obbligazione sul mercato ha un rendimento che viene identificato da un valore numerico e quel rendimento, a sua volta, corrisponde al guadagno per il cliente che effettua l’investimento; ne consegue che un rendimento più alto genera a sua volta un valore più alto per l’investitore.
Perché tenerlo sotto controllo
Per sua natura questo valore è costantemente in aggiornamento, in considerazione del fatto che sul mercato i prezzi cambiano in modo continuo e veloce. È importante che si consulti spesso questo valore perché è l’indicatore principale con il quale valutare come viene percepito il nostro Paese dagli investitori internazionali, che saranno disposti a pagare di più i nostri titoli all’aumentare delle garanzie di solvibilità del nostro sistema nazionale. Se lo spread tra il Btp e il Bund si assottiglia, significa che c’è un miglioramento dello stato di salute dell’economia generale e un aumento dell’appetibilità del nostro Paese per gli investimenti.
Perche incide sulle tasche degli italiani
Come spesso sentiamo dire lo spread è strettamente collegato al debito pubblico. Ciò accade perché l’aumento dei tassi di interesse fa sì che lo Stato spenda di più per finanziare il proprio debito, cioè per pagare gli interessi a chi ha acquistato Btp. Se raggiunge livelli molto elevati, ciò significa che il prezzo delle obbligazioni esistenti è stato così svalutato che nessuno le compra e il governo non può quasi più emettere obbligazioni per finanziare gli acquisti. L’aumento dei tassi di interesse poi, rende più difficile l’accesso al credito da parte delle aziende italiane, rendendole così meno competitive rispetto a quelle straniere.
Lo stesso effetto negativo rischia di fare aumentare il costo di mutui e prestiti anche per i privati cittadini, innescando così una nuova stretta su acquisti e investimenti. Questo avviene perché, con l’aumento dello spread, le banche subiscono ripercussioni sui costi di approvvigionamento del denaro e di conseguenza potrebbero nel tempo aumentare il prezzo dei finanziamenti. Quindi aumentando lo spread aumentano i tassi applicati sui mutui e ciò potrebbe generare anche un calo della domanda di finanziamenti.