Per una filosofia dell’amore

L’amore e l'essere, analizzati nel pensiero dei grandi pensatori cristiani fino alla fondatrice dei Focolari nell'ltimo libro di Città nuova "L’essere come amore". Intervista a Claudio Guerrieri, uno dei curatori
Sant'Ivo alla Sapienza 1 febbraio

L’essere, categoria così metafisica, la nostra vera essenza, e l’amore, così concreta e immediata, sono sicuramente due piste di studio filosofico interessanti, perché ci riguardano da vicino e perché la filosofia non è solo accademia, ma una viva riflessione critica su argomenti di interesse generale. E l’interesse a conoscersi a fondo e su cosa sia l’amore, il popolo di internet lo ha dimostrato in un recente studio condotto da The stone, che contiene una serie di scritti filosofici pubblicati sul famoso New York Times. La filosofia è così chiamata in causa a spiegarci cosa siamo.

 

L’essere e l’amore, dunque, sono due entità che entrano in relazione a più riprese anche nella storia della filosofia, basti pensare a Tommaso d’Aquino, a filosofi della corrente fenomenologica quali Von Hildebrand o Nèdocelle. E se è vero che da un punto di vista filosofico si è passati da una riflessione moderna di tipo auto-referenziale, che ha fatto dell’emancipazione e dell’individualismo i cardini di un pensiero in cui centrali sono le emozioni, con il fatale errore di considerare la verità con la veemenza degli affetti, oggi si apre un filone che si può definire di post-modernità, che vede una funzione costruttiva verso un umanesimo delle relazioni.

 

C’è allora una filosofia diversa che inizia a farsi strada. C’è un modo di pensare che mano a mano dilaga e che esce dal gretto individualismo e spalanca il nostro essere più intimo all’altro. Per la stessa Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, la prof.ssa Angela Ales Bello, fondatrice e direttrice del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche di Roma, ha parlato di nuova filosofia dell’essere. Per Chiara «l’amore è».

 

«La meta, Dio, l’uomo: queste le declinazioni, a diversi strati, dell’essere come amore. Esigenza intrinseca dell’uomo ma anche un impegno», queste le parole pronunciate dal card. Luis Romera, rettore all’università Santa Croce di Roma, alla presentazione, lo scorso 1 febbraio, del libro L’essere come amore per i tipi di Città nuova nella rettoria della borrominianiana Sant’Ivo alla Sapienza. Un libro che parla sì di filosofia, ma che si interroga e ci interroga sul senso più profondo di ogni esistenza. Un’agorà alla socratiana memoria, riproposta per questo libro di cui è curatore Anna Pelli, docente di filosofia presso l’Istituto Universitario di Incisa Val d’Arno, ma che si avvale di contributi di filosofi di diversa estrazione sotto il carisma dell’unità, riprendendo in esame i pensieri di vari pensatori: Tommaso d’Aquino, Dietrich Von Hildebrand, Maurice Nédoncelle e Chiara Lubich, per entrare nel loro pensiero e scavare alle radici più profonde dell’essere: l’amore.

 

A questo proposito abbiamo intervistato Claudio Guerrieri, uno dei curatori.

 

Da quale interrogativo siete partiti?

«L’interrogarsi insieme è una pratica filosofica antica. Siamo partiti naturalmente dal fatto che nasca dalla coscienza che la ricerca veritativa è di tutti. Ci siamo interrogati reciprocamente, partendo da prospettive di studio diverse, ma convergendo nella domanda: c’è un trasparire “dell’essere come amore”? Una pista di studio che si è svolta grazie alla collaborazione con le attività del Progetto STOQ (Scienze, Thology and Ontological Quest) dell’università Pontificia salesiana di Roma, nell’ambito della considerazione del rapporto tra scienza e religione, mediata dalla filosofia e che speriamo possa essere accanto ad altre, base per una ricerca viva ed attuale».

 

Uno sguardo d’insieme sulle riflessioni che i diversi pensatori come Tommaso d’Aquino, Von Hildebrandt, Nédoncelle e la Lubich hanno sviluppato intorno “all’essere come amore”…

«Si tratta di autori diversi e distanti. La lettura del pensiero di Tommaso d’Aquino analizzata da Mauro Mantovani, conclude con l’identificazione dell’"Atto puro” come del perfetto atto d’amore; il saggio di Valentina Gaudiano ci aiuta a prendere atto della centralità del tema dell’amore nella riflessione di Von Hildebrand in cui l’amore è la risposta alla scoperta del valore dell’altro sviluppata poi da Nédoncelle, come ci mostra Tomàš Tatransk, nella considerazione dell’amore reciproco come principio ontologico. Infine Anna Pelli ci mette in contatto con un’articolazione filosofica della Lubich, a partire dalla riflessione “solo l’amore è”, secondo cui l’amore è ciò che fa sì che l’essere sia, definendo l’atto puro d’essere come “atto d’amore vivo” o “atto puro d’amore”».

 

Il dialogo e “l’essere come amore”, sono due punti nodali della riflessione di Chiara…

«Davvero si può dire e le pagine di Anna Pelli lo mostrano con chiarezza. Lo scavo filosofico da operare nella Lubich è ancora da fare, ma ci sembra significativo che dia già i suoi frutti anche nel guardare alla filosofia come ad un patrimonio che contiene una rivelazione della verità nella forma della riflessione teoretica e sapienziale, che va illuminata da uno sguardo d’amore “dialogale”. In fondo è questa la prima indicazione che ci ha guidato».

 

Le novità presenti nella riflessione della Lubich?

«La relazionalità dell’essenza delle cose e delle persone si radica nella Lubich nella centralità da un lato dell’intuizione di tipo teologico della vita trinitaria, dall’altra si traduce nella dinamica dell’amore sul piano dell’essere di ogni ente, ogni persona e tutte le relazioni. Questo apre la riflessione a rifondare le categorie e a dedurre nuove prospettive di pensiero dialogico, di sapienza agapica e di prassi di fraternità. Prospettive per molti aspetti ancora embrionali, ma ricche e stimolanti».

 

Una “pillola di riflessione” tratta dal libro…

«L’amore come cifra dell’essere è evidente per la Lubich nella relazionalità articolata del tutto. Così scrive: “Sulla terra tutto è in rapporto di amore con tutto: ogni cosa con ogni cosa. Bisogna essere l’Amore per trovare il filo d’oro fra gli esseri. Dunque: amore le piante, amore gli animali, amore le stelle, le pietre, i sassi, i fiori, il cibo, il tavolo, il letto, il vestito, ecc. … Tutto è sostanza d’amore"».

 

 

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons