Per tutta la vita
Giovedì Raiuno 20.45. Il titolo dà speranza. In un mondo di divorzi lampo e matrimoni a termine, la prospettiva di unioni nuziali “per il tempo che verrà” va subito sottoscritta e sostenuta. La nuova edizione del programma condotto da Fabrizio Frizzi e Roberta Lanfranchi continua a proporre storie di giovani che si promettono amore eterno e intanto cercano di conquistare con i quiz un po’ di soldi e un bel viaggio di nozze. I dati forniti dalla Rai, sembrano incoraggianti: su 110 fidanzati partecipanti al gioco tv, il 90 per cento ha detto poi il suo sì davanti all’altare. Con il merito di divulgare presso il grande pubblico l’idea un po’ fuori moda che il matrimonio non sia poi la tomba dei sentimenti e il capolinea della libertà. Anche la presenza dei vip in studio con consorte o marito al seguito sostiene questa filosofia controcorrente. I meriti della trasmissione che macina ascolti si fermano però qui. Frizzi appare un po’ scarico, la Lanfranchi è più vitale di Romina Power, ma sono parecchi i momenti in cui l’attenzione del telespettatore cade. Per rialzare l’interesse si ricorre talvolta a siparietti pruriginosi come il gioco in cui il concorrente bendato deve riconoscere la sua promessa sposa, nascosta fra modelle e ballerine. La tentazione di mettere in scena i sentimenti in stile “carramba che sorpresa”e “i fatti vostri”, aleggia sul programma e non manca mai la mamma pronta a piangere per la figlia così brava e il nonno che si scioglie in lacrime per il nipote così bello. Il tutto poi con un’idea d’amore che talvolta è più prossimo alle massime un po’ mielose dei cioccolatini pralinati che alla concreta realtà di due giovani prossimi alle nozze. Un fiabesco “pane, amore e fantasia” un po’ anacronistico in tempi in cui sposarsi è un affare di cuore ma anche di affitti, lavoro precario, e per molti, disoccupazione. ART ATTACK Raidue ore 17.00. Bisogna ammetterlo. Per una volta Karl Popper ha sbagliato. Guardando Art attack, il filosofo che scrisse Cattiva maestra televisione sarebbe costretto a ricredersi.Non sempre infatti il piccolo schermo è un pessimo docente per i bambini. Il programma Disney in onda su Raidue, condotto con brio e simpatia da Giovanni Muciaccia, smentisce i luoghi comuni sulla tv dei ragazzi. Dura pochi minuti, una striscia quotidiana tanto breve quanto ritmata. La classica botte piccola con il vino buono. Non porta alla passività, ma induce i bambini a darsi da fare con carta, colla e forbici. Non deprime la creatività, ma anzi stimola la fantasia.Tutti i giorni vengono proposte idee semplici per realizzare opere artistiche, decorazioni, giochi. Facili le istruzioni, poveri i materiali per permettere a chiunque di applicarsi con il quotidiano appuntamento con l’arte a misura di bambino.Tra i genitori e gli educatori c’è già chi lo videoregistra per utilizzarlo a piccole dosi col tempo, magari durante i lunghi e freddi pomeriggi invernali. Non è una cattiva idea.