Per cavarsela… con una risata

«Ride bene chi ride con amore, rispetto e intelligenza», per l'autrice di Ridere in famiglia, Elena Granata. Sei semplici "regole" per vivere bene anche la parte umoristica in noi
Ridere in famiglia

Ridere fa bene e ce lo ricordano spesso anche gli psicologi. Ridere di gusto sì, ma è necessario anche "ridere con il giusto gusto" per non cadere nella banalità. Ce lo ricorda attraverso sei semplici post  Elena Granata, l’autrice di Ridere in famiglia, il nuovo libretto della collana Passaparola di Città Nuova editrice.

 

«1. Ridere sempre all’inizio e alla fine di ogni giornata. Sarà un modo per ricordare a noi e agli altri che ogni giorno è nuovo e al tramonto del sole un modo per lasciare alle spalle fatiche e risentimenti.

 

2. Sorridere della vita e di se stessi. Guardare la vita con umorismo è un modo per osservare il lato inedito delle cose, per relativizzare noi stessi e i nostri difetti, per guardare gli altri con più benevolenza.

 

3. L’umorismo rinforza i legami tra le persone. Dunque usiamolo con intelligenza con le persone che amiamo. E anche con quelle che incontriamo per caso lungo il nostro cammino. 

 

4. Lasciare che i nostri figli ridano con noi e di noi. Non perdiamo l’occasione di lasciarci guardare con occhi scanzonati dai nostri bambini, ci aiuterà a smussare i nostri difetti, a mantenerci giovani, a farli crescere senza autoritarismi e falsi pudori.

 

5. Ride bene, chi ride con gli altri. Ridere con gli amici può essere un’esperienza appagante e rigenerante, nella quale ricuperare una dimensione giocosa e gioiosa della vita.

 

6. L’umorismo è una strada per cambiare le cose. Con una battuta ironica intelligente possiamo rovesciare le sorti di una situazione problematica, smascherare una prepotenza, dire quello che nessuno osa dire. È una forma di coraggio di cui il mondo ha bisogno».

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