Pej22 Santiago: Pellegrinaggio europeo dei giovani
Il Pellegrinaggio europeo dei giovani (Peregrinación Europea de Jóvenes, in spagnolo) si svolge in questi giorni, dal 3 al 7 agosto, a Santiago di Compostella con la partecipazione di almeno 12 mila giovani. Secondo i dati delle prenotazioni, il 90% sono spagnoli e il resto proveniente da altri Paesi europei, in particolare da Portogallo e Italia.
Questi pellegrinaggi hanno preso il via dalle parole che papa Giovanni Paolo II pronunciò durante la Giornata mondiale della Gioventù, a Santiago di Compostella, nel 1989. Più di 30 anni fa. Nella celebrazione eucaristica al Monte do Gozo, quell’anno, il Papa propose ai giovani alcune sfide: «Vi invito, cari amici, a scoprire la vostra autentica vocazione per collaborare alla diffusione di questo Regno della verità e della vita, della santità e della grazia, della giustizia, dell’amore e della pace. Se veramente desiderate servire i vostri fratelli, lasciate che Cristo regni nei vostri cuori, che vi aiuti a capire e a crescere nel dominio di voi stessi, che vi fortifichi nelle virtù, che vi riempia soprattutto della sua carità, che vi porti per il cammino che conduce alla condizione dell’uomo perfetto».
La Pej è dunque un’iniziativa portata avanti dalla diocesi di Santiago di Compostella in collaborazione con la Conferenza episcopale spagnola e con lo Xacobeo, l’istituzione che sostiene i vari eventi di ogni Anno santo compostellano. Questo evento si verifica ogni volta che il 25 luglio, festa di san Giacomo Maggiore, patrono della Spagna, cade di domenica. Vale a dire 14 volte in un secolo. Gli ultimi Anni santi compostellani sono stati nel 1993, 1999 (dopo sei anni), 2004 (dopo cinque anni), 2010 (dopo sei anni). Il successivo anno Xacobeo cadeva nel 2021 (dopo undici anni), ma la pandemia ha impedito le celebrazioni, per cui la ricorrenza è stato prolungata al 2022.
La Pej di quest’anno è dunque una delle manifestazioni di un Anno santo compostellano, o Xacobeo nella sua veste civile, che comprende manifestazioni anche culturali di vario tipo. Prima di radunarsi a Santiago, i giovani hanno dovuto accreditare il loro pellegrinaggio mediante la compostela, una sorta di tessera che raccoglie i timbri dei punti autorizzati presenti lungo il Cammino di Santiago (normalmente chiese) per certificare che il pellegrino è passato di lì. Si richiedono almeno 100 chilometri a piedi o a cavallo, o 200 in bicicletta, per ricevere l’attestato ufficiale di aver compiuto il Cammino.
Raúl Tinajero, direttore della segreteria della Sottocommissione Episcopale per la Gioventù e l’Infanzia, ha dichiarato pochi giorni fa che la Pej22 «è il (primo) grande evento che abbiamo dopo la pandemia a livello di Chiesa in Spagna, un momento di speranza e di gioia. Sono stati anni duri, difficili, ma ora c’è una grande speranza».
Anche se di carattere nettamente religioso, quest’anno orientata al discernimento vocazionale, la Pej è fatta dai giovani e per i giovani. Perciò, oltre ai momenti di riflessione e catechesi, ci sono anche diversi concerti musicali ai quali intervengono una trentina di artisti. In particolare, il musical Skate Hero, in omaggio a Ignacio Echevarría, il giovane spagnolo morto nell’attacco terroristico al London Bridge nel 2017, dopo aver salvato la vita a diverse persone affrontando alcuni terroristi con il suo skateboard.
La musica, linguaggio universale, è forse il veicolo di comunicazione preferito dai giovani.
Per ascoltare l’inno ufficiale della Pej22 e vederne la coreografia, clicca qui.
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