“Pecco” Bagnaia campione del mondo di Moto GP a Valencia

Cinquant’anni dopo l’impresa di Giacomo Agostini l’Italia torna sul tetto del mondo del MotoGP
Bagnaia
Moto GP World Champion Ducati rider Francesco Bagnaia, of Italy, celebrates at the end of the Valencia Motorcycle Grand Prix, the last race of the season, at the Ricardo Tormo circuit in Cheste, near Valencia, Spain, Sunday, Nov. 6, 2022. (AP Photo/Alberto Saiz)

Francesco “Pecco” Bagnaia scrive la storia dello sport italiano, aggiudicandosi lo scettro di campione del mondo di Moto GP dopo il Gran Premio di Valencia. Esattamente cinquant’anni dopo l’impresa di Giacomo Agostini, un pilota italiano torna a vincere su moto italiana quella che una volta si chiamava “classe 500”. “Pecco”, così chiamato dal primo tentativo di nominarlo della sorellina alle prime parole anni fa, dallo scorso finesettimana è il quarto pilota italiano nella storia a vincere un campionato della top class in sella ad una moto italiana. Festa ovviamente in casa della Ducati, il cui ultimo pilota a portare a casa la coppa era stato l’australiano Casey Stoner nel 2007. L’ultimo italiano a vincere il gran premio di Valencia, invece, era stato il “dottore” Valentino Rossi nel 2009, ma su Yamaha. Grandissima, dunque, la soddisfazione per la casa di Borgo Panigale, che torna a riscrivere la storia insieme al pilota piemontese.

 

La lotta per il titolo 

Il titolo era conteso soprattutto dal francese Fabio Quartararo, arrivato al quarto posto al GP di Valencia di ieri e che non ha raggiunto la vetta della classifica. La stagione di Bagnaia è stata caratterizzata da un’epica rimonta sino alla vetta: il torinese è passato da -91 punti rispetto alla testa del mondiale alla vittoria finale. L’ultima gara è stata dunque cruciale per la classifica finale perché, nonostante sia stata vinta da Alex Rins su Suzuki, quel quattordicesimo posto minimo utile per la vittoria finale non era scontato, dato che le cadute in MotoGP sono all’ordine del giorno e lo stesso Bagnaia, solo nell’ultima stagione, ne aveva fatto amara esperienza già ben 5 volte. Il nono posto finale, però, ha sancito quei 7 punti sufficienti per permettergli di restare in cima alla classifica.

 

Trionfo anche in classifica costruttori

Altra importante vittoria è quella del titolo costruttori in casa Ducati: la casa bolognese torna difatti a vincere la classifica costruttori l’ultima vittoria datata 2007, grazie a Casey Stoner su Ducati Desmosedici. È il secondo titolo per la casa emiliana, che dimostra come ancora una volta l’eccellenza italiana sia in grado di dominare sul piano della qualità del lavoro, rompendo l’egemonia delle case giapponesi. «È una giornata fantastica per tutta la Ducati! Ducati Corse ha lavorato con costanza e risolutezza per raggiungere questo secondo titolo piloti MotoGP che oggi ci fa scoppiare il cuore dalla gioia. Le corse sono così legate alla passione dei ducatisti e anche il mio percorso in Ducati è cosi legato alle competizioni che oggi sono davvero estremamente felice – ha dichiarato a fine gara Claudio Domenicali, CEO della casa di Borgo Panigale –. Voglio prima di tutto fare i complimenti a Pecco che ha fatto una stagione incredibile, in cui ha avuto il grande merito di crederci sempre, anche quando la rimonta sembrava impossibile. Un ringraziamento a tutte le ragazze e i ragazzi di Ducati Corse e del Ducati Lenovo Team, che hanno lavorato a questa moto incredibile e anche alle donne e agli uomini che lavorano a Borgo Panigale e rendono possibili emozioni come queste. Il titolo mondiale è per loro e per tutti i ducatisti. È stata una lunga rincorsa, ma oggi la squadra è forte come non è mai stata e questo risultato è estremamente importante per eliminare la tensione ed essere più concentrati che mai a fare bene anche nel futuro. Credo davvero – ha concluso – che possa essere l’apertura di un ciclo molto positivo per Ducati».

 

L’omaggio di Giacomo Agostini: è nata una stella?

Particolarmente significativo come proprio l’ex pilota bergamasco Agostini, classe ‘42, ultimo italiano a vincere il campionato della maggiore competizione motociclistica su pista nel 1972 in sella ad una MV Agusta, abbia voluto rendere omaggio a Bagnaia in un’intervista ai colleghi dell’Ansa, cui ha descritto la gara come una battaglia condotta “con testa e con intelligenza” da parte dell’italiano. Nell’occasione, Agostini non ha nascosto di rivedere “Pecco” Bagnaia il suo stesso modo di studiare bene la moto prima di ogni gara, nonché la grinta e l’impegno costanti.

Ma fa pensare come, nella prima stagione del motomondiale ‘orfana’ dopo 26 anni di Valentino Rossi, la corona della MotoGP vada proprio a Bagnaia, come una sorta di passaggio del testimone.

Nato a Torino il 14 Gennaio 1997 ma cresciuto a Chivasso, Pecco è uno dei primi meravigliosi “frutti” della VR46 Academy, team Sky di Tavullia che porta proprio la firma del mitico Rossi.

Nelle categorie MiniGP era diventato campione europeo nel 2009, guadagnandosi nel 2014 l’ingresso allo Sky Racing Team VR46 con cui, nel 2018, si era aggiudicato il campionato del mondo di Moto2, diventando il primo pilota della scuderia a vincere un titolo mondiale.

Nonostante la giovane età (25 anni), a questo punto Bagnaia, cui non mancano talento, determinazione e una grande squadra alle spalle, può aspirare a ripetersi nei prossimi anni, per sé stesso e l’Italia dei motori, sulle tracce di due mostri sacri come Agostini e Rossi.

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