Pazienza o pigrizia?
«Vorrei cambiare tante cose in me e attorno a me e mi arrabbio quando non riesco. Mia madre, che è molto calma, mi ripete che ci vuole pazienza. Però, quando guardo alla poca voglia di fare di mia sorella o di mio fratello o anche ai miei insuccessi, mi chiedo se non ci sia il pericolo di confondere pazienza e pigrizia. Come saper aspettare, ma senza arrendersi?».
A.M.
«Vorrei cambiare tante cose in me e attorno a me e mi arrabbio quando non ci riesco. Mia madre, che è molto calma, mi ripete che ci vuole pazienza. Però, quando guardo alla poca voglia di fare di mia sorella o di mio fratello o anche ai miei insuccessi, mi chiedo se non ci sia il pericolo di confondere pazienza e pigrizia. Come saper aspettare, ma senza arrendersi?».
A. M.
Grazie per la tua riflessione che è profonda e stimolante e ci invita ad approfondire due atteggiamenti che possiamo tutti trovarci a vivere: la pazienza e la pigrizia.
La pazienza è la capacità di sopportare e di riuscire ad accogliere difficoltà, dolori, limiti e avversità con un cuore forte e sereno, non lasciandosi “bloccare”. Non possiamo quindi confonderla con la pigrizia che si esprime invece nel non avere fermezza nell’impegno preso o nell’azione che dovremmo svolgere.
Per questo, nella difficile ma affascinante arte di costruire relazioni tra noi, la pazienza ci può aiutare ad accettare coscientemente i limiti nostri o altrui e a saperli sopportare anche quando ci fanno soffrire. La pigrizia, invece, è la mancanza di volontà nell’affrontare una situazione che capiamo importante, la non capacità di riconoscere tali limiti e la paura di affrontarli. La prima, allora, ci fa fare piccoli passi in avanti. La seconda ci blocca e ci impedisce di progredire.
Nella tua domanda, quindi, è già presente la radice della risposta: non possiamo arrenderci davanti alle situazioni che non vanno, alle difficoltà di relazione in famiglia o con altri, ma non sempre è possibile ottenere subito un risultato, anche perché dipende non solo da noi ma anche dagli altri. Se, però, ci facciamo prendere dall’agitazione nel voler risolvere, spesso aumentiamo la tensione generale. Occorre allora coltivare la calma e la riflessione interiore per capire che passi fare, in quale momento, con quali parole o azioni. E per essere più certi, è sempre utile il confronto con qualcuno che ci può aiutare ad illuminare meglio la situazione e ci può sostenere nei passi concreti che poi, con pazienza ma coraggio, dovremo fare.
francesco@loppiano.it