Patto di Comunione
Una giornata dedicata alla comunione non poteva non concludersi con un “Patto di comunione”, che impegnasse i vari carismi presenti a proseguire nel cammino intrapreso. Il testo è stato pensato e redatto da un gruppo di appartenenti a vari movimenti e ordini religiosi. Richiedeva a tutti i firmatari l’impegno di promuovere una “cultura della comunione a tutti i livelli” in sintonia con quanto proposto dalla Chiesa. I firmatari inoltre si impegnavano, come espresso dalla Istruzione “Ripartire da Cristo” ad “amare la comunità e la famiglia religiosa dell’altro come la propria” (n. 30). A conclusione della tavola rotonda il testo è stato proclamato da quattro giovani, due laici e due consacrati, e poi è stato firmato dai Superiori generali, dai Ministri provinciali o loro delegati e dai Presidenti o delegati, dai responsabili zonali e da almeno un rappresentante di tutti i carismi presenti. Hanno firmato 14 Movimenti ecclesiali e 40 Ordini o Istituti religiosi
Dopo aver sperimentato, oggi, una grande gioia nel vivere la comunione tra “carismi antichi e nuovi”che hanno dato origine, lungo secoli fino ai nostri giorni, a innumerevoli Ordini e Istituti religiosi, a Movimenti e Aggregazioni ecclesiali, a nuove Comunità, ad Associazioni e Gruppi cristiani, vogliamo concludere questa giornata assumendoci l’impegno a camminare nel solco post-conciliare dell’“ecclesiologia di comunione”e di vivere “la spiritualità di comunione”, fortemente voluta da Giovanni Paolo II (cf. NMI 43).
Nel corso di questi anni abbiamo condiviso in molte occasioni il cammino della comunione, a partire dalla Giornata di Assisi del 26 ottobre 2000. Di quell’evento, fiorito nello Spirito della Pentecoste ‘98, celebriamo oggi il 10° anniversario. In quella giornata si è evidenziata la bellezza del “profilo carismatico”della Chiesa, “co-essenziale”a quello “istituzionale”, come lo ha definito Giovanni Paolo II.
Nelle varie esperienze di dialogo e di comunione vissute finora abbiamo imparato “ad amare la comunità e la famiglia religiosa dell’altro come la propria”(RdC 30).
Si sono stabiliti tra tutti noi legami nuovi e relazioni fraterne e feconde. Abbiamo ammirato la grande varietà dei carismi, la bellezza delle differenze, le caratteristiche proprie dei nostri cammini spirituali; ciò ci ha edificati ed arricchiti, oltre che confermati nella nostra identità.
Abbiamo raccolto nuove sfide, progettando insieme risposte possibili.
Ci impegniamo pertanto, uniti dall’amore reciproco richiesto da Gesù ai suoi discepoli, a promuovere una “cultura della comunione”a tutti i livelli, favorendo la fraternità in ogni ambito della società, a servizio della pace e dell’unità della famiglia umana.
L’unità fra noi, radicata nell’amore evangelico, sia il segno tangibile dell’azione dello Spirito che opera nella sua Chiesa perché si realizzi la preghiera di Gesù al Padre: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”(Gv 17, 21).
Perciò, oggi, ci impegniamo, sottoscrivendo il presente Patto di Comunione, a continuare questo cammino per il bene della Chiesa e dell’umanità.
La Vergine Maria, Madre della Chiesa e di ogni carisma, e i nostri Fondatori e Fondatrici dal Cielo ci accompagnino e ci sostengano in questo impegno di comunione e di unità.
Basilica Papale di San Francesco
Assisi, 23 ottobre 2010