Passione per la Terra, passione per l’uomo

La Giornata Internazionale della Madre Terra, un coinvolgimento planetario che cresce ogni anno. Il doppio titolo della manifestazione romana in corso a Villa Borghese

Nel 1962 Gaylord Nelson fu eletto senatore del Winsconsin. Nella sua nuova posizione si rese conto ben presto che il suo Paese non aveva una vera e propria politica ambientale, per cui cercò di convincere il presidente Kennedy ad agire in questo senso. Qualche anno dopo, nel 1969, le coste della California furono inquinate da una perdita di petrolio: a quel punto Gaylord decise che non poteva aspettare i politici e prese l’iniziativa di proporre una giornata dedicata all’ambiente per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

villaggio_TerraIl 22 aprile 1970 si svolse, così, il primo Earth Day, con la partecipazione di 10 mila scuole americane. Il successo fu così inaspettato e travolgente che sorprese tutti, rendendo manifesta una coscienza ambientale già fortemente diffusa tra la gente. Tanto per fare solo qualche esempio di questa crescita di interesse, nel 1990, ventesimo anniversario, l’evento coinvolse 200 milioni di persone in 141 Paesi. Nel 2000, trentennale, 184 Paesi, finché nel 2009 l’Onu istituì la Giornata Internazionale della Madre Terra.

L’anno scorso l’evento coincise con la storica firma, da parte di 196 nazioni, del trattato di Parigi per il controllo climatico. 12 mesi dopo, tutti si interrogano sulla svolta (peggiorativa) impressa dall’amministrazione Trump alla politica americana in campo ambientale. Non a caso, nel timore che presto non siano più disponibili, gli scienziati si sono affrettati a scaricare dalle basi dati statunitensi tutti i risultati scientifici, accumulati in questi anni, che dimostrano come il riscaldamento climatico in atto dipenda dalle attività umane.

Eppure il trend non si può fermare. Non lo dimostra solo l’aumento impetuoso dell’utilizzo di fonti rinnovabili. Lo conferma anche la sensibilizzazione crescente dell’opinione pubblica nel mondo. Innumerevoli in questo giorno le manifestazioni per la Terra, che vedono in prima fila le organizzazioni “verdi”, ma non solo. È interessante, come esempio, il Villaggio per la Terra: “5 giorni di sport, concerti, esposizioni, mostre, convegni, spettacoli, laboratori didattici, attività per bambini e buon cibo. Una piazza green ricca eventi dove persone, idee ed esperienze si incontrano per camminare insieme sulla strada della sostenibilità” (vedi qui il programma).

mariapoli-2016L’aspetto peculiare della manifestazione in corso a Roma (Pincio e Galoppatoio – dal 21 al 25 aprile), è il doppio titolo: “Villaggio per la Terra – Per trasformare i deserti in foreste“. Si vuole, cioè, lavorare per la Terra e per l’ambiente, avendo però bene in mente quanto papa Francesco afferma nella Laudato si sulla «radice umana della crisi ecologica», per cui «il degrado ambientale e il degrado umano ed etico sono intimamente connessi». L’anno scorso il papa era presente alla manifestazione, e in quell’occasione aveva appunto chiesto ai partecipanti di operare per trasformare il deserto (delle nostre società) in foreste (di partecipazione e condivisione).

Ecco perché la manifestazione vede organizzazioni come EarthDayItalia, Connect4climate, Earth Day network, che hanno la passione per l’ambiente, lavorare fianco a fianco con il Movimento dei Focolari, un popolo diffuso nei cinque continenti, composto di persone di tutte le culture e religioni (non credenti compresi), che hanno in cuore la passione per l’uomo.

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