Partire da un’utopia per costruire il futuro
«La democrazia non è scontata. Spesso la consideriamo così, ma stiamo attenti». Con queste parole la presidente della Camera Laura Boldrini, accolta al teatro Regio da un lunghissimo applauso, ha aperto la terza edizione della Biennale Democrazia, che si tiene a Torino fino 14 aprile. Una biennale che ha quest’anno un tema molto attuale, l’Utopia. «L’utopia come dimensione per immaginare il nostro futuro che è qualcosa di non scontato – ha detto il presidente della Biennale Gustavo Zagrebelsky -, qualcosa che va costruito partendo da un’idea e noi con questo programma cerchiamo di mettere insieme tante idee dalle quali partire».
Ed è proprio partita da questo concetto la presidente della Camera che ha anche fatto riferimento alle spese militari, grazie ad una sensibilità che le viene dalla sua lunga esperienza per i diritti internazionali: «Fa parte dell'utopia ridurre le spese miliari? Meglio avere qualche cacciabombardiere in più o destinare quei soldi alla spesa sociale?» e poi l’immancabile punto sulla politica: «Continueremo sulla strada della riduzione dei costi della politica in un tempo così difficile per la vita delle famiglie italiane.Ma dobbiamo cercare anche di accorciare le distanze che separano la politica dai cittadini, i rappresentanti e i rappresentati».
Un invito dunque alla politica ad occuparsi realmente dei cittadini e dei beni comuni in un paese dove spesso questi ultimi «sono stati svenduti, trascurati, piegati alle logiche del profitto – ha aggiunto la Boldrini -. Dobbiamo affrancare i cittadini dalla rassegnazione e dall'abitudine, far sentire loro che partecipare, proporre, scegliere, decidere, vigilare, rappresentano il pieno esercizio del diritto di cittadinanza. Dal quale nessuno di noi può prescindere».
La Biennale Democrazia è stata inaugurata con uno spettacolo tributo a Giorgio Gaber, “L’illogica utopia”, a dieci anni dalla scomparsa. E quale migliore interprete dell’Utopia. Fino al 14 aprile si alterneranno laboratori pubblici, con temi che spaziano dalla società alla politica, dalla scienza all’arte, dalla filosofia all’architettura, dalla letteratura a internet, incontri, dibattiti, mostre.
Quest’anno uno speciale spazio viene dedicato all’Africa con l’obiettivo di aprire un dibattito sugli scenari di sviluppo futuri del continente: giovedì l’11 aprile si parla di “L’Africa del futuro, tra democrazia e sviluppo”, con la partecipazione dell’ad di Eni Paolo Scaroni, di Romano Prodi, del primo ministro del Mozambico, Alberto Vaquina, del vice presidente dell’Angola, Manuel Vicente, e del ministro della comunicazione e portavoce del Governo del Congo Brazzaville, Bienvenu Okiemy.