Parolin e Kirill, il cammino continua

Il 22 agosto scorso il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, ha incontrato a Mosca il patriarca della Chiesa russa Kirill

Il 22 agosto scorso il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, ha incontrato a Mosca il patriarca della Chiesa russa Kirill.

Il segretario di Stato era in visita ufficiale nella Federazione russa ed ha avuto in primo luogo incontri con le autorità civili. Il cardinale tuttavia ha incontrato anche la comunità cattolica di Mosca e in Patriarcato ha dialogato coi vertici della Chiesa russa.

Rientrato a Roma, nell’informare il papa, Parolin ha detto che gli incontri di Mosca «sono stati caratterizzati da un clima di cordialità, di ascolto, di rispetto. Sono stati incontri significativi,  costruttivi».  Positiva la valutazione della visita data dal presidente Putin. Il capo di Stato ha affermato che Vaticano e Russia lavoreranno assieme per risolvere le crisi globali, dall’Africa al Medio Oriente.

Per quanto riguarda la Chiesa ortodossa, nell’accogliere il cardinale, il patriarca Kirill ha sottolineato che un significativo impulso alla cooperazione tra la Chiesa ortodossa russa e la Santa Sede è venuto dal suo incontro con papa Francesco a L’Avana nel febbraio dell’anno scorso.

«Veramente è iniziata una nuova fase nello sviluppo delle nostre relazioni, una fase piena di eventi molto importanti». Non si parla apertamente di un secondo incontro tra Kirill e Francesco dopo quello de L’Avana, né di una possibile venuta del papa a Mosca. Le relazioni, comunque, si sviluppano, sia nell’impegno unito delle due Chiese in difesa dei cristiani perseguitati, sia nella testimonianza comune della morale cristiana.

Oltre a ciò, sono già stati realizzati congiuntamente diversi progetti culturali e soprattuto è in atto uno scambio di doni: una parcella delle reliquie di san Nicola per la prima volta nella storia ha lasciato Bari e per due mesi è stata esposta a Mosca e Pietroburgo alla venerazione dei fedeli russi, che sono accorsi in più di due milioni.

Bilancio, dunque, positivo su tutta la linea. Unica questione spinosa ancora in sospeso tra Mosca e Roma quella dei greco-cattolici ucraini, cui il Patriarcato ortodosso continua a muovere diversi rimproveri. Infine, il prevalere di forze visceralmente antiecumeniche all’interno della Chiesa russa impone al patriarca Kirill di camminare senza forzare i tempi.

Al termine dell’incontro a Cuba, papa Francesco aveva detto: «Concordiamo sul fatto che l’unità si costruisce camminando». Continuiamo, quindi, a camminare.

 

Giovanni Guaita, Ieromoncao Ioann, Chiesa ortodossa russa

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