Parola d’ordine: fare più multe

Secondo le nuove linee guida impartite con il nuovo anno nel capoluogo ligure, il lavoro della Polizia municipale è messo sotto pressione per raggiungere gli obiettivi di incasso. Le proteste dei cittadini e degli stessi vigili

Nel 2018 si era verificato un forte crollo degli introiti per multe nelle casse comunali, causati dal crollo del ponte Morandi e dall’impiego della maggior parte degli agenti nelle criticità collegate al collasso del viadotto. E così, si è passati alla tolleranza zero verso tutte le infrazioni che possono provocare incidenti stradali, come l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o l’uso del telefono cellulare al volante senza l’utilizzo di auricolari o vivavoce. Contro questo eccesso di severità erano insorti i cittadini e pure alcuni agenti. «Chiediamo scusa ai genovesi che dovranno far aumentare il numero di violazioni per farci raggiungere gli obiettivi che ci hanno dato nel 2019, non siamo esattori», aveva dichiarato Claudio Musicò, segretario del Diccap, il sindacato che ha organizzato lo sciopero dei vigili contro questo provvedimento. Tanto per citare alcuni dati solamente nei primi tre mesi del 2019 le multe per infrazioni stradali sono state 19 mila contro le 11 mila dello stesso periodo del 2018.

E come se non bastasse a far infuriare i cittadini ultimamente sono stati installati in alcuni incroci importanti i  semafori intelligenti, provvisti di telecamere che filmano chi passa con il rosso, ma non solo, anche chi si ferma oltre la linea bianca dello stop. E un Velox che obbliga a rispettare i 30 all’ora all’uscita dell’aeroporto dell’A10 provocando lunghe code sulla rampa che porta in città. Strumenti di repressione, li chiamano gli automobilisti, fatti esclusivamente per fare incasso, più che prevenzione.

Alle lamentele dei cittadini si sono unite anche quelle dei vigili stessi che si sentono costantemente sotto pressione e costretti a fare troppe multe, nonostante i super incassi raggiunti nell’anno in corso. Così anche la municipale ha risposto alle pressioni con una provocazione con un manifesto che raffigura i vigili come schiavi, in fila, legati a una catena, “condannati” a comminare multe. A predisporlo il sindacato degli agenti di polizia locale, il Sulpl, in protesta contro le comunicazioni del comando che chiedono di aumentare le sanzioni rispetto all’anno precedente. Protesta bloccata, al momento, dal comune, che ha vietato la diffusione dei manifesti che sarebbero “lesivi della dignità del corpo”. “Ci viene chiesto di aumentare produttività e fatturato – spiegano gli agenti del Sulpl – Si finisce per concentrarsi su sanzioni più veloci, come i divieti di sosta, comminandone anche a ore improbabili della notte pur di raggiungere i numeri richiesti: ha senso lavorare così?”.

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