Parma, nuova scossa per l’amministrazione
Arrestati per corruzione un assessore e un suo collaboratore. Mentre i cittadini tornano in piazza per chiedere una svolta radicale
Fiamme gialle in azione. A Parma, dopo aver festeggiato nei giorni scorsi il loro patrono San Matteo, la Guardia di finanza ritorna all’attacco e continua a scavare tra le carte del municipio. E sembra proprio che, tra quelle già sequestrate ed altre ancora da analizzare, i conti non sempre tornino. Così anche questa mattina la città si è svegliata con un’altra scossa, l’ennesima a sconvolgere i parmigiani, con ben quattro arresti: due imprenditori, l’assessore alle politiche scolastiche Giovanni Paolo Bernini e il suo braccio destro Paolo Signorini. Sono tutti accusati di corruzione e tentata concussione.
Un’inchiesta partita già da alcuni mesi, denominata “Easy money”. Questa volta non si tratta più di vicende legate al verde pubblico (che in giugno hanno portato all’arresto di 11 persone), ma dell’assegnazione di appalti per la ristorazione delle scuole pubbliche dell’infanzia e primarie della città, nella quale sarebbe stata favorita la società Copra di Piacenza in cambio di una tangente di 8mila euro a Bernini. Una cifra che può apparire non così significativa, ma «è grave, per non dire indecente – dichiara il procuratore della Repubblica Gerardo Laguardia –, che si lucri anche sui pasti dei bambini delle materne e delle elementari proprio da parte di chi dovrebbe invece assicurare massima equità e controllo».
E mentre l’ormai ex assessore Bernini è stato portato nel carcere di Forlì e il suo collaboratore si trova dietro le sbarre a Rimini, in piazza Garibaldi a Parma sono già tanti quelli che chiedono insistentemente le dimissioni del sindaco Pietro Vignali e della sua giunta. «La città – dichiarano i referenti del movimento Popolo Viola – chiede una svolta radicale per il bene collettivo, una svolta che metta al centro della polis non gli affari di pochi, più o meno onesti, ma le relazioni sociali e le necessità del vivere quotidiano della maggioranza della città».