Parma, capitale della cultura 2020
La città che diede i natali, nel ‘500, al Parmigianino, pittore fra i principali esponenti della corrente manierista italiana, e dopo di lui, nell’800, al celebre direttore d’orchestra Arturo Toscanini, poi al pittore Giovanni Bolla e a scrittori, registi e clerici illustri, cara – infine – anche a Giuseppe Verdi, il più grande compositore italiano, sarà la “Capitale della Cultura” del prossimo anno.
Sul tema “La cultura batte il tempo” saranno oltre 400 gli eventi che nel corso del 2020 racconteranno della storia e della cultura di questa perla dell’Emilia, ma anche del fermento culturale dell’oggi. Un progetto di ampio respiro che punta a valorizzare il territorio e si allarga a Piacenza e Reggio Emilia, con uno sguardo in avanti, oltre il 31 dicembre 2020. «La sfida è riqualificare per il futuro – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti presentando il programma alla Borsa di Milano, il 3 dicembre –, Parma 2020 è l’occasione per ripensare la città e una piattaforma di pensiero per il futuro del territorio». Ha parlato di una “sfida” il ministro della Cultura Dario Franceschini in un videomessaggio inviato per l’occasione, affermando che «a Parma c’è tutto» e il 2020 vedrà la «definitiva affermazione della città sul piano internazionale». Per il presidente della Regione Stefano Bonaccini, intervenuto all’evento, «in un momento in cui mi pare si alzino sempre più muri con il filo spinato, il messaggio di Parma 2020 è che ci salveranno la cultura e la bellezza».
La città ducale – e città Creativa Unesco per la gastronomia – ha in effetti un ricco patrimonio storico e culturale da offrire: dal battistero dell’Antelami in marmo rosa al Palazzo della Pilotta con il ligneo teatro Farnese, dal Duomo con la cupola del Correggio alla Basilica della Steccata con le opere del Parmigianino, dal Teatro Regio al Monastero e Convento di San Giovanni Battista del X secolo, e alla Pinacoteca che custodisce La Scapigliata di Leonardo Da Vinci, ora in mostra al Louvre.
Grazie al progetto di Capitale italiana della Cultura è stato poi avviato il restauro dell’ospedale Vecchio, risalente al 1300, della chiesa di San Francesco, che fu trasformata da Napoleone in carcere e sarà riconsacrata, e dell’ex monastero di San Paolo che diventerà il museo dell’enogastronomia.
Per capire che anno ci aspetta a Parma basta andare sul sito www.parma2020.it dove il primo cittadino illustra il fil rouge che lega il ricco calendario di eventi: «Costruiremo spazi e tempi di incontro e di dialogo – afferma – riconoscendo la ricchezza multiculturale della nostra storia trasformando con essa il nostro sguardo sull’oggi. Avremo il compito di suscitare cultura nei quartieri, di creare pensiero e benessere insieme a tutte le istituzioni e le associazioni della città». Si intende inoltre «rendere accessibile il sistema turistico-culturale, attraverso un set di servizi e strumenti tecnologici che mettano a sistema la valorizzazione delle risorse» e lavorare affinché Parma diventi «sede di confronto stabile sul binomio Cultura e Democrazia, sui valori civici e costituzionali che sottendono allo sviluppo di una comunità aperta, inclusiva, innovativa».
Si parte per l’inaugurazione l’11 gennaio, con un programma che si sviluppa in tre giorni. Proprio l’11 la parata delle “parole della cultura” sfilerà da Parco Ducale fino a Piazza Garibaldi. Il 12 è prevista la cerimonia istituzionale di apertura con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Regio, e lunedì 13, festa di Sant’Ilario, patrono di Parma, la città sarà teatro di narrazioni e concerti.
Tra le iniziative in programma si segnalano le mostre Time Machine (Palazzo del Governatore, 11 gennaio – 3 maggio), che sviluppa una riflessione su come l’invenzione dell’immagine in movimento abbia modificato la nostra percezione del tempo e dello spazio, e Hospitale – Il futuro della memoria (24 aprile – 10 ottobre), un’installazione nella Crociera dell’Ospedale Vecchio, recuperata per l’occasione, che racconta la storia dell’Hospitale. Un evento speciale coinvolgerà lo scultore indiano Anish Kapoor, e 4 bandi saranno lanciati per promuovere accessibilità e contaminazioni fra cultura, imprese, periferie e comunità locali.
Circa 150 saranno poi gli eventi sviluppati da comuni, provincia, diocesi, imprese e associazioni; l’università di Parma propone un calendario di 250 incontri sul tema della conoscenza; mentre Emilia 2020 costituisce il programma coordinato con le province dell’Emilia occidentale. Spazio infine anche al cinema – la famiglia Bertolucci ha le sue radici proprio a Parma – e ai prodotti DOP che hanno reso Parma famosa a livello internazionale, dal formaggio Parmigiano-Reggiano al Prosciutto di Parma, con la cultura enogastronomica che da questi si è sviluppata, uno dei tratti che identificano la città nel mondo.