Parlano i social network, tacciono i partiti
Così come durante i mondiali gli italiani sono tutti allenatori, allo stesso modo durante le elezioni diventano tutti commentatori politici: ecco così che, in rete, oltre a chi si lancia in analisi discretamente dotte su a chi abbia rubato voti Grillo e sulla frammentazione che si profila nel prossimo Parlamento, i toni tendono ad essere assai più dimessi, oscillando tra gli insulti a scena aperta e gli sfottò. Su Facebook girano faccioni di Renzi con didascalia «Adesso ve lo rinfaccio» (alludendo alla maggioranza risicata di cui, stando ai dati attuali, gode il Pd), qualcuno prevede un possibile ritorno di Ingroia in Guatemala, o – in un momento in cui il Pdl era dato in testa – batte cassa per la restituzione dell'Imu («Allora, quando lo posso comunicare l'Iban?»).
A farla da padrone è però Twitter: seguire tutti i tweet lanciati in queste ore è letteralmente impossibile, nati perlopiù come semplici rilanci dei dati che escono dal Viminale. E anche qui non manca l'ironia al vetriolo verso gli sconfitti: SatiraAmara commenta che «Giannino è già a Chicago in cerca di un nuovo lavoro», mentre VentoTagliente si rasserena del fatto che il leader di Fare «avrà finalmente tempo per finire i propri studi».
Ma al di là degli scherzi e dell'antipolitica – forse alla base di questa diffusa tendenza alle cattiverie – la rete rivela un interesse diffuso per i risultati di queste elezioni: già prima delle 15 molti navigatori nei loro status si dicevano «in ansia» per il responso delle urne, e gli inviti ad andare a votare nei giorni scorsi si erano moltiplicati. Crescono poi col passare delle ore i timori per l'ormai verosimile ingovernabilità, tanto che qualcuno commenta «ora ci fanno tornare a votare ogni fine settimana finché non impariamo». Insomma, nonostante la scarsa fiducia nei politici, agli italiani la politica continua ad interessare: anche la lentezza con cui si caricano le pagine web che forniscono i risultati in tempo reale lascia intuire un certo traffico verso gli indirizzi in questione.
Ad essere insolitamente tranquilli sono invece le pagine Facebook e i siti ufficiali dei partiti: il più vivace sembra essere quello del Pdl che, oltre a ringraziare tutti gli elettori che hanno votato per la lista guidata da Berlusconi, riporta i tweet del candidato premier Alfano e di altri membri del partito – oltre a quelli di pochi, selezionatissimi sostenitori, catalogati sotto l'etichetta “Il meglio di Spazio Azzurro”. Il Forum del Movimento 5 Stelle vede invece l'ultima discussione datata 7 febbraio, e anche la sezione “Voci dal Movimento” – tramite la quale gli aderenti danno notizie dai seggi in tempo reale – alle 19 di lunedì conta un solo post sui risultati del voto: quantomeno curioso per un movimento che ha fatto del web il suo punto di forza. Anche il sito del Pd, oltre ai link per seguire lo spoglio in diretta e qualche tweet, non sembra offrire una grande interazione in tempo reale. Ferma invece gli aggiornamenti al 24 febbraio il sito di Fare, e anche quelli di Monti e Ingroia non danno segno di attività recente.
La rete conferma quindi, a suo modo, la frattura tra politica e cittadinanza? L'una, infatti, sembra chiusa nel silenzio fino alla conferma dei dati ufficiali, mentre l'altra discute animatamente.