Il parlamento portoghese dice “no” all’eutanasia

Con un esiguo margine di 5 voti, il Parlamento portoghese ha respinto, lo scorso 29 maggio, 4 proposte di legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio assistito
Dimostrazione di protesta lo scorso 24 maggio davanti al Parlamento di Lisbona contro la proposta di legalizzazione dell'eutanasia.

I progetti sono stati presentati dal partito socialista, al governo, e da altri tre partiti (di sinistra radicale, ecologista e animalista). Si sono opposti la maggior parte dei parlamentari dell’opposizione di centro-destra (socialdemocratici e democristiani), ma anche del partito comunista. I più grandi gruppi parlamentari (socialisti e socialdemocratici) erano, tuttavia, divisi e quindi l’esito del voto era incerto fino alla fine.

Questo risultato è stato influenzato da una forte mobilitazione della società civile. Grande è stato l’impegno della Chiesa cattolica, che ha diffuso volantini su larga scala e organizzato sessioni di chiarificazione in tutto il Paese. Un gran numero di lettere furono inviate ai deputati. In un’iniziativa senza precedenti in Portogallo, una dichiarazione congiunta da responsabili di diverse comunità religiose (cristiani di varie denominazioni, ebrei, musulmani, buddisti e indù) ha affermato l’inviolabilità della vita umana e il rifiuto dell’eutanasia. Gli ordini professionali di medici e infermieri si sono opposti con fermezza alle proposte.

I proponenti hanno affermato che non rinunceranno a nuove proposte dopo le prossime elezioni. Le discussioni e lo sforzo di chiarificazione devono, dunque, continuare.

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