Paralimpiadi: grande inizio per l’Italia

15 le medaglie italiane nei primi tre giorni: ad ora, le ultime in ordine di tempo sono il bronzo di Veronica Yoko Plebani nel triathlon classe PTS2 e l'argento, sempre nel triathlon (classe PTVI), di Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin.  

Molte imprese sono impossibili per molti, i quali probabilmente hanno un’idea molto limitata del possibile. Continuano a insegnare questo, le Paraolimpiadi in corso a Tokyo, dove la compagine dell’Italia segna un grande inizio. Ma scorriamo i protagonisti del medagliere azzurro, almeno fino a questa mattina italiana del 28 agosto, iniziando dagli ultimi successi in ordine cronologico.

Copertina doverosa per Carlotta Gilli, il cui ultimo trionfo è un argento nei 400 metri stile libero S13 per ipovedenti: soprannominata Wondergilli, la ventenne di Moncalieri (Torino) fa segnare però così il suo terzo podio in questi Giochi. Studentessa in Scienze e Tecniche Psicologiche, nata con la malattia di Stargardt, una retinopatia degenerativa che l’ha fatta diventare ipovedente, aveva iniziato con un fantastico oro nei 100 metri femminili farfalla S13 per ipovedenti, facendo segnare il record paralimpico, ed un argento nei 100 metri femminili dorso S13 per ipovedenti, una disciplina dove di fatto domina da anni, vantando già diversi titoli mondiali.

Anche Anna Barbaro porta a casa un argento con la sua guida Charlotte Bonin nel triathlon classe PTVI. La gara è stata vinta dalle spagnole Susana Rodriguez e Sara Loehr. Mentre il bronzo alle francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez. Sempre nel triathlon femminile, ma classe PTS2, Veronica Yoko Plebani, 25 anni, vince il bronzo in una gara vinta dalla statunitense Allysa Seely, seguita dalla connazionale Hailey Danz.

Terza piazza anche per Sara Morganti (equitazione) nel dressage individuale di grado 1. Per la 45enne di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) questa medaglia passerà agli annali paralimpici per essere cronologicamente la prima non ottenuta nel nuoto e la dodicesima in generale della spedizione azzurra. Sara è affetta da sclerosi multipla primariamente progressiva dall’età di diciannove anni, ma già nel 2018 aveva vinto due medaglie d’oro ai World Equestrian Games negli Usa.

Altro argento quindi per il team composto da Giulia Terzi, Arjola Trimi, Luigi Beggiato e Antonio Fantin, nella staffetta mista 4×50. Luigi Beggiato però centra un altro argento nei 100 stile libero maschile S4 per atleti con menomazioni fisiche. Una grande prova, nonostante sfumi dunque l’oro per il 23enne padovano, campione italiano sulle distanze dei 50, 100 e 200m: primo al passaggio dei 50 metri, è stato superato solo nel finale dal giapponese Suzuki.

Scintillante d’oro invece la medaglia di Stefano Raimondi nei 100 rana maschile Sb9, destinati ad atleti con menomazioni fisiche: 23 anni, veronese, SuperStefano replica il successo ai Mondiali di Londra nel 2019, dove vinse 3 ori. Grandissima prova anche per Monica Boggioni, che centra due bronzi: il primo nei 200 stile libero femminile S5 per atleti con menomazioni fisiche e il secondo nei 100 stile libero femminile S4 per atleti con menomazioni fisiche: pavese, 23 anni, studia Biotecnologie all’Università. Per lei, all’età di circa un anno fu stata diagnosticata una leucomalacia periventricolare dovuta ad una sofferenza cerebrale, che diede come esito una diplegia spastica agli arti inferiori, aggravata poi all’età di 17 anni da una distonia agli arti superiori.

Altro clamoroso bis, ma tutto d’oro, per Francesco Bocciardo: il primo nei 200 stile libero maschile S5 per atleti con menomazioni fisiche, col quale ha battuto lo spagnolo Ponce dandogli oltre 8” e stabilendo il nuovo record paralimpico; il secondo nei 100 stile libero maschile S5 per atleti con menomazioni fisiche. Genovese, 27 anni, affetto da diplegia spastica, laureato in Scienze dell’amministrazione, è impiegato nel settore della meccatronica.

La seconda medaglia in ordine di tempo era arrivata invece da Alessia Berra, con un argento nei 100 metri femminili farfalla S13 per ipovedenti: 27 anni, affetta da maculopatia, nata a Monza, vive in provincia di Milano, dove fa anche l’istruttrice di nuoto. A inaugurare il medagliere, era stato Francesco Bettella, con il suo bronzo sui 100 metri dorso maschile S1 per atleti con menomazioni fisiche: il 32enne di Padova, già a Rio de Janeiro aveva portato a casa un argento nella stessa disciplina. Ingegnere biomeccanico, tetraplegico, studia lui stesso modelli matematici per andare più veloce riducendo l’attrito dell’acqua. Quanta gioia e quante lezioni di vita, ancora una volta, dalle Paraolimpiadi.

 

 

 

 

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