Paradiso Inter, lacrime Zenga: i verdetti della Serie A

Il massimo campionato, dopo aver celebrato il settimo successo consecutivo della Juve, la Champions di Napoli e Roma e le retrocessioni di Benevento e Verona, si è conservata gli ultimi verdetti per i 90’ finali del campionato. A far festa è l’Inter, piange il Crotone

Inter, che colpo all’Olimpico!

L’impresa di giornata, senza ombra di dubbio, è dell’Inter. Gli uomini di Spalletti, sino a ieri sera quinti e con tre punti di ritardo dalla Lazio, avevano solo una possibilità per acciuffare il ricco treno della Champions League: vincere lo scontro diretto, per lo più nella tana dei biancocelesti, in uno stadio pieno come non lo era da tempo. Icardi e compagni compiono l’impresa, al termine di una partita che ha riservato emozioni a non finire e che, fino a un quarto d’ora dalla fine, sembrava in pieno controllo da parte degli uomini di Inzaghi. Lazio avanti due volte nel primo tempo, con una sfortunata autorete di Perisic su conclusione di Marusic e quindi grazie alla corsa di Felipe Anderson al 41’, col brasiliano che ben innnescato da Lulic fredda Handanovic. Il pari temporaneo arriva in mischia su angolo, con D’Ambrosio lesto a battere Strakosha.

Nella ripresa la partita sembra nelle mani di Immobile e compagni, con la Var che annulla un rigore assegnato ai nerazzurri per presunto fallo di mano di Milinkovic. Al 32’, però, il penalty arriva davvero per la sciagurata entrata di De Vrij su Icardi che, freddissimo, sigla il 2-2. Lulic poi perde la testa e viene buttato fuori da Rocchi e i 12 mila interisti presenti all’Olimpico vanno in delirio al 36 quando, su corner di Brozovic, Vecino si avventa sulla palla come un falco freddando Strakosha. È una vittoria pazza, in classico stile Inter, e che potrebbe cambiare la storia: De Vrij è già nerazzurro e adesso Zhang avrà molte più risorse da investire per dare a Spalletti una squadra ancor più performante in vista di una Champions che mancava dalla stagione 2011-2012

Soccer: Serie A; Milan-Fiorentina

Milan, Europa senza preliminari

Il suicidio sportivo della Lazio lascia in eredità ai biancocelesti la certezza di partecipare alla prossima Europa League, da quinti in classifica. Un contentino, per una squadra che durante tutto l’anno ha sempre veleggiato nelle primissime posizioni. La seconda competizione europea, invece, è un risultato accolto bene in casa Milan, soprattutto dopo il roboante 5-1 con cui i rossoneri di Gattuso hanno piegato a San Siro la Fiorentina: viola avanti con Simeone su imbeccata di Chiesa, poi si scatena Hakan Calhanoglu che sigla la rete dell’1-1 su punizione (con la complicità di Sportiello) e imbecca Cutrone per il 2-1, col giovane attaccante milanista che anticipa Pezzella e mette a segno un gran colpo di testa. La terza rete nasce ancora sull’asse Calhanoglu-Cutrone: Dragowski respinge la zuccata dell’attaccante, su cui si avventa Kalinic che sigla il classico gol dell’ex.

Il “doppio fattore” Cutrone-Calhanoglu colpisce ancora in occasione del 4-1, col numero 10 che serve la punta, libera di scoccare il destro del poker. L’ultima gioia rossonera la sigla Bonaventura, con un tiro in corsa arrivato dopo una bella azione personale. Per il Milan il sesto posto, dopo un girone d’andata disastroso, rappresenta una manna dal cielo: i 39 punti raccolti da Gattuso nella seconda parte del campionato, poi, fanno ben sperare per il futuro. «Adesso aspettiamo rinforzi»: l’input del mister rossonero alla dirigenza è arrivato, chiaro e forte.

Soccer: Serie A; Napoli-Crotone

Crotone, addio amaro alla Serie A

In coda, invece, è il Crotone a piangere lacrime amare. Il calendario sfavorevole ha avuto un ruolo determinante nel sancire il ritorno in B dei calabresi: dopo il bel pareggio con la Lazio, la trasferta a Napoli è stata fatale per il gruppo guidato da Walter Zenga. I partenopei, con Maggio e Reina al passo d’addio e Sarri ormai con le valigie in mano, non hanno fatto sconti volendo festeggiare davanti al proprio pubblico un secondo posto da record con ben 91 punti conquistati. Milik e Callejon chiudono la pratica già nel primo tempo, mentre Tumminello a tempo scaduto segna l’inutile rete della bandiera.

Crotone al palo a quota 35, terz’ultimo e retrocesso come Benevento e Verona. A salvarsi, invece, sono la neopromossa Spal (3-1 sulla Sampdoria), il Cagliari (rete decisiva di Ceppitelli e rigore sprecato da Caldara per i bergamaschi) e, infine, Udinese e Chievo: friulani e veneti, dopo un girone di ritorno disastroso, trovano il giusto colpo di reni vincendo col minimo scarto contro Bologna e Benevento. Le lacrime di un nerazzurro doc come Walter Zenga, a Napoli, fanno dunque da contraltare alla gioia dell’Inter a fine partita, costituendo i due antipodi della giornata. «Retrocedere così fa male – ha detto l’Uomo Ragno a fine partita – soprattutto per la nostra gente: ci hanno sempre sostenuto». Sarebbe bello se l’ex portierone di Inter e Nazionale decidesse di restare, per provare a riportare questo importante pezzo di Sud calcistico lì dove ha dimostrato di poter stare.

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