Il papa è vicino alle mamme no Pfas
La battaglia delle “mamme no Pfas” ottiene anche il sostegno di papa Francesco. Il gruppo, nato in maniera informale e che ha di fatto assunto un ruolo guida per i cittadini del territorio coinvolto nel rivendicare acqua pulita, aveva infatti indirizzato lo scorso 25 luglio una lettera al pontefice e al segretario di Stato Vaticano mons. Pietro Parolin, per portare anche alla loro attenzione la difficile situazione in cui versa questa zona a cavallo tra Vicenza, Padova e Verona. Il papa si è così rivolto direttamente al vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol, che ha sempre seguito la questione da vicino, per avere maggiori informazioni; e lo scorso 28 dicembre ha risposto alla lettera ricevuta per mano di mons. Parolin.
Il cardinal Parolin scrive che il papa «ha preso visione del vostro scritto, le vostre legittime preoccupazioni, e del vostro impegno volto a ottenere che l’acqua sia fonte di vita per le vostre famiglie e le vostre comunità»; e ricorda come anche nell’enciclica Laudato si’ il pontefice abbia sottolineato l’importanza di questa preziosa risorsa e della sua tutela.
Unendosi quindi alla solidarietà già espressa dalla Chiesa vicentina, papa Francesco «desidera ora esprimere la stessa vicinanza, incoraggiandovi a proseguire con pazienza e perseveranza nel cercare le vie buone per la soluzione del problema»; e assicura la sua preghiera, per intercessione in particolare della Madonna di Monte Berico, molto cara ai vicentini.
Particolare soddisfazione è stata espressa dalle mamme no Pfas per questa risposta: «Già potevamo contare sul sostegno di diversi parroci e del vescovo di Vicenza, che abbiamo incontrato in più occasioni e ci ha sempre appoggiate – afferma una di loro, Anna Maria Panarotto –; ed ora vedere che la nostra voce, anche grazie alle informazioni fornite da mons. Pizziol, è arrivata fino al papa, è uno sprone importantissimo nel portare avanti la nostra opera». Una lettera a cui, chissà, potrebbe magari seguire un giorno un incontro di persona, tanto più che il gruppo già sta facendo arrivare il suo impegno fino alla capitale: «Dopo gli incontri in Regione, stiamo ora seguendo quelli in sede ministeriale – prosegue Anna Maria Panarotto –. Purtroppo l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica su questo tema torna ad accendersi solo periodicamente, quanto c’è notizia di qualche sviluppo eclatante, ma per noi è un problema con cui ci confrontiamo ogni giorno e che non sembra trovare una soluzione. Per ora l’unico risultato ottenuto è stato il filtraggio dell’acqua: ma l’obiettivo dell’acqua pulita rimane ancora lontano, perché ha bisogno di azioni forti come chiudere le fonti di inquinamento e realizzare fonti alternative di approvvigionamento. Questi sono gli obiettivi per i quali continuiamo la nostra battaglia».