Il papa “pellegrino penitente” in Canada
«Walking together», «Camminiamo insieme», è il motto del trentasettesimo viaggio apostolico che papa Francesco farà in Canada dal 24 al 30 luglio. «Un pellegrinaggio penitenziale», come lui stesso lo ha definito, per «incontrare e abbracciare» le popolazioni indigene canadesi Métis, Inuit, First Nations e Métis Manitoba con le quali aveva iniziato un percorso di riconciliazione incontrando per cinque volte in Vaticano le loro delegazioni. Nell’udienza svoltasi il 1° aprile 2022, la promessa: «Sarò felice di beneficiare ancora dell’incontro con voi, visitando i vostri territori natii, dove vivono le vostre famiglie».
In quella circostanza il papa si era anche soffermato a elogiare alcune caratterirstiche peculiari della loro cultura: la «cura per il territorio, che non intendete come un bene da sfruttare, ma come un dono del Cielo», l’«amore per la famiglia», il «senso vivo della comunità», le «ricchezze specifiche delle vostre lingue, delle vostre culture, delle vostre tradizioni e forme artistiche».
Dopo tanta attesa e giorni di incertezza dovuti alle condizioni di salute di papa Francesco, finalmente si parte. Si preannuncia un viaggio unico e particolare per le tematiche che si affronteranno e per la finalità: «contribuire al cammino di guarigione e riconciliazione intrapreso» con le comunità native fortemente colpite, in passato, dalle politiche di assimilazione culturale alle quali hanno contribuito molti cristiani e anche membri di istituti religiosi.
Papa Francesco, sempre ad aprile, aveva dichiarato di provare «indignazione» e «vergogna» di fronte a queste «colonizzazioni ideologiche», definite da lui stesso una vera «tragedia». «Quante colonizzazioni politiche, ideologiche ed economiche ci sono ancora nel mondo, sospinte dall’avidità, dalla sete di profitto, incuranti delle popolazioni, delle loro storie e delle loro tradizioni, e della casa comune del creato – aveva detto -. È purtroppo ancora molto diffusa questa mentalità coloniale. Aiutiamoci insieme a superarla». Da qui l’intento del viaggio, che avrà come focus specifico un percorso di dialogo e di ascolto, di vicinanza e solidarietà con le popolazioni indigene canadesi.
L’aereo del papa partirà da Roma/Fiumicino la mattina del 24 luglio per atterrare ad Edmonton. Saranno tre le tappe del viaggio – Edmonton, Quebec e Iqaluit – e nove i discorsi che il papa pronuncerà nei sei giorni di permanenza.
Il 26 luglio, memoria dei Santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù, papa Francesco si recherà a Lac Sainte Anne, a circa 72 chilometri da Edmonton, per partecipare al tradizionale pellegrinaggio che viene organizzato fin dal 1886 in onore di Sant’Anna. In quei luoghi, ogni anno, si radunano decine di migliaia di persone per esprimere la loro devozione alla nonna di Gesù e per sottolineare l’importanza degli anziani nelle loro comunità.
«Penso con gratitudine a tanti bravi credenti che, in nome della fede, con rispetto, amore e gentilezza, hanno arricchito la vostra storia con il Vangelo – aveva detto il papa nel discorso del 1° aprile -. Mi dà gioia, ad esempio, pensare alla venerazione che si è diffusa tra molti di voi nei confronti di sant’Anna, la nonna di Gesù. Quest’anno io vorrei essere con voi, in quei giorni. Oggi abbiamo bisogno di ricostituire un’alleanza tra i nonni e i nipoti, tra gli anziani e i giovani, premessa fondamentale per una maggiore unità della comunità umana».
L’agenda del viaggio apostolico prevede anche colloqui con le autorità civili, con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali. Il 29 luglio il papa incontrerà privatamente alcuni membri della Compagnia di Gesù. Sarà possibile seguire le sei giornate sui canali televisivi, su YouTube, in streaming dal sito ufficiale del Vaticano e partecipare attraverso i social, utilizzando gli hashtag dedicati all’evento #WalkingTogether, #popeinCanada e #Canada, oppure su Facebook e Twitter dalle due pagine ufficiali.
—