Papà, mamma, perché non ci sento?

Le traversie di una coppia di cristiani iracheni, in Italia per curare il figlio

«Era settembre 2015 quando Mario, già da anni con problemi di udito, è peggiorato improvvisamente. Un duro colpo per me e Hala, che 13 anni prima ci eravamo trasferiti da Baghdad a Udine proprio per curarlo meglio. Da allora Mario aveva fatto progressi grazie a un intenso percorso riabilitativo. Tanti sacrifici per nulla?». A narrare è Sabah Aboo, padre anche di Marian, 16 anni, gemella di Mario, e di Martina di 10. Si possono capire le difficoltà di questa famiglia in un contesto così diverso (dopo qualche lavoro saltuario, Sabah ne aveva trovato uno più stabile per qualche anno, ma con la crisi ultima era di nuovo disoccupato). «A fine settembre – continua – ci è stato detto che bisognava cambiare il percorso riabilitativo di Mario con l’eventualità di un intervento chirurgico: decisione rinviata al 4 novembre. Nell’attesa, ogni volta che ripeteva: “Perché non ci sento?”, quel suo perché mi ricordava Gesù sulla croce. Devo a questo identificarmi un po’ nel suo abbandono se sono riuscito a non chiudermi nel dolore». Dopo un mese, cambio di programma: dallo studio otorino la visita viene spostata al 30 novembre. Allo sconforto ora si aggiunge la rabbia in Sabah. Poi un pensiero d’altro genere, una frase di san Paolo suo riferimento per quel mese: «Tutto posso in colui che mi dà la forza». «Mi sono detto: non posso aiutare Mario, ma far bene adesso ciò che Dio mi chiede sì. Così mi sono rimesso a cercare lavoro, a dedicarmi di più al prossimo, e quel peso è diventato più leggero. Nello stesso tempo condividevo con degli amici le esperienze e gli imprevisti quotidiani (tra cui un nuovo rinvio della visita a fine novembre!), ma tutto ormai vissuto con serenità, per Cristo crocifisso». Poi una novità: la visita medica è anticipata al 15 novembre. Confermata la gravità del caso, a Mario ora servono una risonanza magnetica al cervello e una tac all’orecchio medio. «Purtroppo – prosegue Sabah – la prima data possibile per questi esami era il 26 gennaio 2016: altri due mesi di attesa e sospensione? Ma la provvidenza interviene e, dietro segnalazione di un amico, riesco a prenotarli dopo solo una settimana presso un centro diagnostico a Padova. Poco dopo altra sorpresa: la chiamata per un colloquio con un’azienda udinese di logistica e trasporto». I nuovi esami accertano una infiammazione da otite e sinusite con catarro. L’otorino prescrive cure termali e antibiotici, e mentre il ragazzo inizia la terapia, per Sabah si profila un rapido impiego all’interno di quell’azienda. «Ho continuato ad affidare tutto nelle mani del Padre. Dopo una settimana di cure, mentre metto le gocce a Mario, lui mi fa: “Papà, sento qui” e indica l’orecchio… Immensa la gioia mia e di Hala. Più tardi nostro figlio ci presenta una comunicazione scritta della sua logopedista: “Oggi Mario ha ascoltato bene me che parlavo dietro di lui”»

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