Papa Francesco incontra il cardinale Zen Ze-Kiun
«È stato davvero bello. Il papa è stato così caloroso!». Questo il commento del cardinale Zen Ze-Kiun, vescovo emerito di Hong Kong, dopo l’udienza con papa Francesco, prima della ripartenza forzata per la metropoli asiatica. Il cardinale cinese, salesiano, è una figura di spicco dell’episcopato asiatico.
Negli ultimi anni è salito alla ribalta internazionale soprattutto per aver partecipato, prima alle contestazioni studentesche contro il governo di Pechino, successivamente per aver criticato l’accordo che la Santa Sede ha firmato con il governo cinese sulla nomina dei vescovi e, infine, per essere stato arrestato nel maggio scorso con l’accusa di aver violato alcune norme della legge sulla sicurezza nazionale.
Ed è stato condannato a pagare una multa a causa della mancata denuncia di un fondo di assistenza in favore delle vittime della repressione seguita alle proteste del 2019. Nonostante questa sanzione, nei giorni scorsi, il cardinale aveva ottenuto dalle autorità locali il permesso di recarsi a Roma per partecipare alle esequie di Benedetto XVI. Gli è stato restituito per cinque giorni il passaporto che in precedenza era stato ritirato.
Il cardinale Zen era particolarmente vicino a papa Ratzinger, che lo aveva creato cardinale nel 2006 e con il quale aveva collaborato durante tutto il suo pontificato sulla delicata situazione, nel Paese asiatico, della Chiesa cattolica, con i suoi dodici milioni di fedeli. L’atto di clemenza del governo ha dato la possibilità all’anziano prelato di arrivare a Roma nelle prime ore dello stesso giorno in cui si è svolto il funerale del papa emerito e, quindi, di dirigersi immediatamente in Vaticano per concelebrare il funerale di Benedetto XVI.
Dopo un breve saluto nei momenti che precedevano il rito funebre, Zen è stato ricevuto da papa Francesco poche ore prima del suo rientro a Hong Kong, ed ha subito esternato la sua soddisfazione e gioia, sia per l’atto di papa Francesco, che lo ha ricevuto a Santa Marta, sia per il calore che ha caratterizzato l’incontro. A questo proposito, il cardinale cinese ha rilasciato un’intervista ad America, la rivista dei gesuiti del Nord America, durante la quale, pur senza rivelare i particolari del colloquio, ha mostrato tutta la sua soddisfazione per il momento condiviso con il Pontefice.
L’ultima visita di Zen a Roma era stata nel 2020, quando non era avvenuto nessun incontro con papa Francesco. Questo dettaglio aveva dato adito a voci e indiscrezioni sulla posizione contraria che Zen aveva mantenuto sull’accordo firmato dalla Santa Sede – e a cui papa Francesco tanto teneva – con il governo di Pechino.
Dall’intervista che Zen ha rilasciato all’organo dei gesuiti americani traspare, comunque, che, nonostante la differenza di posizioni su alcuni aspetti importanti della pastorale della Chiesa nel complesso mondo cinese, resta un rapporto profondo fra l’attuale papa e l’anziano vescovo cinese (90 anni compiuti). America lo definisce un rapporto di fede e amicizia.
Fra l’altro, il cardinale ha ringraziato il papa per aver nominato un buon vescovo a Hong Kong, dove nel 2021 è stato consacrato il gesuita Stephen Chow, dopo le dimissioni per raggiunti limiti di età del card. Tong, successore di Zen, e la morte, dopo poco, del nuovo ordinario mons. Michael Yeung Ming-cheung.
L’agenzia AsiaNews ha anche precisato che il cardinale Zen ha potuto parlare a papa Francesco del suo ministero tra i detenuti nelle carceri di Hong Kong, un impegno pastorale che svolge da oltre 10 anni, dopo il pensionamento per raggiunti limiti di età, previsto per essere alla guida di una diocesi. Altro dettaglio che conferma il calore che ha caratterizzato l’incontro è stato il fatto che papa Francesco ha mostrato a monsignor Zen una statua di Nostra Signora di Sheshan – l’immagine mariana venerata nel santuario di Shanghai – ricevuta in dono il giorno della sua elezione e che tiene nella sua stanza. Il cardinale cinese è nato proprio a Shanghai, prima che la sua famiglia fuggisse per l’avvento della rivoluzione guidata da Mao Zedong.
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