Un “cessate il fuoco” per il papa

Dal 6 al 10 settembre Bergoglio nel Paese caraibico. Il governo e la guerriglia dell’Eln interromperebbero le ostilità durante la visita di Francesco. Ma la milizia armata pare sia disposta a cessare il fuoco unilateralmente
Ivan Marquez tiene in mano una rosa, simbolo del nuovo partito politico Alternative Communal Revolutionary Forces (Farc)

Il papa potrebbe essere accolto in Colombia, dove viaggerà tra il 6 e il 10 settembre, con la buona notizia di un cessate il fuoco tra il governo e la guerriglia dell’Eln (Esercito nazionale di liberazione).

La notizia è stata confermata dalle rispettive delegazioni che in Ecuador stanno negoziando una possibile fine del lunghissimo conflitto armato. Il cessate il fuoco sarebbe bilaterale, dunque in onore della visita di papa Bergoglio, dato che il governo colombiano, anche durante i negoziati con le Farc, non ha mai applicato tregue armate, se non eccezionalmente, come in questo caso, considerando che reagisce ad attività sovversive e illegali.

Da Quito, sede dei negoziati, si conferma inoltre che nel seno della guerriglia dell’Eln esisterebbe consenso in merito a un cessate il fuoco unilaterale, il che potrebbe accelerare il processo di pacificazione, una decisione finora osteggiata dalla maggioranza delle formazioni armate guerrigliere. Decine di  organizzazioni della società civile hanno fatto pervenire all’Eln la richiesta di interrompere le ostilità definitivamente.

Il papa, che visiterà Bogotá, Villavicencia, Medellín e Cartagena, sarà inoltre accolto da una veglia di preghiera che inizierà il prossimo martedì, convocata dall’episcopato colombiano.

Gli abiti che il papa indosserà durante la sua visita in Colombia
Gli abiti che il papa indosserà durante la sua visita in Colombia

Le attese intorno a questa visita sono tante. Il Paese comincia ad assaporare la pace tanto attesa. Proprio in questi giorni, durante un congresso, le Farc hanno completato la loro trasformazione in partito politico col nome: Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune, conservando del passato la sigla e gli ideali politici ma archiviando la lotta armata.

Spegnere il focolaio di guerra con l’Eln significa poter dedicare risorse allo sviluppo e concentrarsi in un processo di riconciliazione che non sarà facile, ne breve, ma, questo sì, possibile.

 

 

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