Paolo VI presto beatificato

Benedetto XVI ha dichiarato venerabile papa Montini. Ha operato durante il Concilio Ecumenico Vaticano II e in anni tempestosi della vita della Chiesa e del mondo, con sorprendenti aperture sull’ecumenismo, sui nuovi movimenti e sull’umanità senza urlare la sua fede e il suo compito
Paolo VI

Ieri, ricevendo in udienza privata il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche del servo di Dio, Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano dal 1955 al 1963 e poi papa Paolo VI. La chiesa di Brescia e quella di Milano sono in festa per questo annuncio.

«Il fatto che Paolo VI sia stato dichiarato venerabile vuol dire che il suo modo di vivere il Vangelo è stato un modo autentico ed eroico nel senso che esprime una forza soprannaturale che viene da Dio e dalla sua Grazia», ha dichiarato il vescovo di Brescia Luciano Monari. «Ha custodito per tutta la vita – continua Monari – un amore grande nei confronti della Chiesa con pudore, senza dirlo o urlarlo ai quattro venti, ma in modo profondo tanto da essere, questo amore alla Chiesa, l’orientamento fondamentale delle sue scelte».

Nato il 26 settembre 1897 a Concesio, un piccolo paese all'imbocco della Valtrompia, è ordinato sacerdote il 29 maggio 1920 nella cattedrale di Brescia. Nel novembre dello stesso anno si trasferisce a Roma, dove frequenta corsi di Diritto civile e di Diritto canonico alla pontificia università Gregoriana e a quelli di Lettere e filosofia all'Università statale. Nel 1923 viene avviato agli studi diplomatici presso la Pontificia accademia ecclesiastica. Inizia la collaborazione con la segreteria di Stato, per volere di papa Pio XI. Fu inviato a Varsavia per cinque mesi (giugno-ottobre 1923) come addetto alla nunziatura apostolica. Rientrato in Italia, nel 1924 consegue tre lauree: Filosofia, Diritto canonico e Diritto civile. Nel 1925 viene nominato assistente ecclesiastico nazionale della Fuci. Collabora a fianco del presidente nazionale. Nel 1931 Montini viene incaricato di visitare celermente Germania e Svizzera, per organizzare la diffusione dell'enciclica "Non abbiamo bisogno," nella quale Pio XI condannava lo scioglimento delle organizzazioni cattoliche da parte del regime fascista.

Nel frattempo continua ad essere assistente nazionale della Fuci, ma nel 1933 lascia l'incarico, sia per i sempre maggiori impegni in segreteria di Stato che per l'opposizione di correnti clericali contrarie alla sua formazione culturale. Il 13 dicembre 1937 viene nominato sostituto della segreteria di Stato; lavora strettamente al fianco del cardinale segretario di stato Eugenio Pacelli. Che sarà eletto pontefice con il nome di Pio XII. Durante il periodo bellico svolge un'intensa attività nell'Ufficio informazioni del Vaticano per ricercare notizie su soldati e civili. Il 19 luglio 1943 accompagna Pio XII nella visita al quartiere San Lorenzo colpito dai bombardamenti alleati. Nel 1944, assume la carica di pro-segretario di Stato.

Il 1° novembre 1954, dopo la morte di Alfredo Oldefonso Schuster, Pio XII lo nomina arcivescovo di Milano. Qui seppe risollevare le precarie sorti della Chiesa lombarda in un momento storico difficilissimo, in cui emergevano i problemi economici della ricostruzione, l'immigrazione dal Sud, il diffondersi dell'ateismo e del marxismo all'interno del mondo del lavoro. Se anche la grande missione da lui proposta non ha avuto il successo sperato, ha saputo coinvolgere anche le migliori forze economiche nel risollevamento della Chiesa; ha cercato il dialogo e la conciliazione con tutte le forze sociali e ha avviato una vera e propria cristianizzazione delle fasce lavoratrici, soprattutto attraverso le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli); e questo gli ha garantito notevoli simpatie. Primo cardinale nella lista dei porporati creati da Giovanni XXIII nel Concistoro del 15 dicembre 1958, è subito coinvolto, nei lavori preparatori del Concilio Vaticano II. Alla morte di Giovanni XXIII gli succede Montini, che assume il nome di Paolo VI. L'incoronazione si svolge in piazza San Pietro la sera di domenica 30 giugno 1963.

Uomo mite e riservato, dotato di vasta erudizione e, allo stesso tempo, profondamente legato a un'intensa vita spirituale, ha saputo proseguire il percorso innovativo iniziato da Giovanni XIII, consentendo una riuscita prosecuzione del Concilio Vaticano II. Il 6 agosto 1978 alle 21,40 si spegne nella residenza di Castel Gandolfo a causa di un edema polmonare. Pontefice dalla vita affascinante segnata dalla cifra di una santità moderna, centrata su Cristo e fonte di un meraviglioso intrecciarsi di virtù umane e cristiane. L’amore a Cristo in Paolo VI si è tradotto in tante scelte umanissime, in una grande finezza e sensibilità verso l’uomo, in un amore smisurato alla Chiesa. L’intera vita di Papa Montini dimostra che chiunque segue Cristo, uomo perfetto, diviene lui stesso, più uomo.

I più letti della settimana

Il sorriso di Chiara

Abbiamo a cuore la democrazia

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons