Paolo VI e la costruzione della civiltà dell’amore

L’espressione «civiltà dell’amore» è stata usata per la prima volta da Paolo VI il 17 maggio 1970, festa della Pentecoste. Ripresa in seguito più volte, divenne durante il resto del suo pontificato, come in quello di Giovanni Paolo II, una parola d’ordine mobilitatrice. Per rinvenire tutta la pienezza del suo significato, l’autore si sofferma sui discorsi e documenti ufficiali di papa Montini, in special modo le encicliche e i messaggi per le giornate mondiali della pace. In essi il senso di tale espressione, sempre proclamata con ardore e speranza, è più intuito ed evocato che chiaramente delineato, tuttavia ci si può imbattere in contesti e aspetti, la cui interpretazione può contribuire a evidenziarne meglio i contorni, facendone risaltare l’originalità, la ricchezza contenutistica e la valenza progettuale.

 

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