Paolino e il carrarmato
Paolino ha un papà molto importante: si chiama Ettore Paoloni ed è un generale dell’esercito, perbacco! Indossa una uniforme scura, un cappello con la visiera e la sua giacca è coperta di medaglie grosse come uova al tegamino. Il generale Paoloni è molto fiero di avere un figlio maschio: Diventerà forte e coraggioso – dice – e da grande farà il generale come me. Così, per prepararlo al futuro, quando Paolino compie tre anni, gli regala una scatola di soldatini: indiani e cow-boys. Vedi – spiega a Paolino -, i cow-boys sono i buoni e gli indiani i cattivi. I buoni vincono e i cattivi perdono. È facile no?. È facilissimo, pensa Paolino, e quando gioca con i suoi soldatini gli fa fare delle belle corse coi cavalli e quasi sempre i cavalli degli indiani corrono più veloci di quelli dei cow-boys. Poi, però, gli indiani invitano i cow-boys nelle loro tende e fanno merenda insieme davanti al fuoco. Il generale Paoloni vede i giochi di suo figlio e scuote la testa: Imparerà – pensa -, un po’ per volta imparerà… . Perciò, quando Paolino compie quattro anni, il regalo è un bel fucile coi proiettili di gomma. Vedi – gli spiega il generale -, così si prende la mira e se schiacci il grilletto parte il colpo. Tu sei buono e i tuoi nemici sono i cattivi. I buoni vincono e i cattivi perdono. È facile no?. Facilissimo, pensa sempre Paolino, e quando gioca col suo fucile fa finta di essere in un luna park e di avere un chioschetto di tiro al bersaglio. Mette in fila tutti i suoi animali di peluche e li fa sparare: ogni centro una caramella! È così divertente quel gioco che c’è sempre la coda davanti al suo chiosco. Il generale Paoloni vorrebbe dire qualcosa a suo figlio, ma poi vede tutti i peluches in fila e sente che Paolino ride e si diverte, così scuote la testa e pensa: – Imparerà – pensa -, un po’ per volta imparerà… . E quando Paolino sta per compiere cinque anni, decide di far scegliere il regalo a lui. Dimmi, figliolo – chiede il generale sorridendo -, quale di questi tre regali ti piacerebbe ricevere per il tuo compleanno: un mitra, un cannone o un bel carrarmato a pedali?. Vorrei il carrarmato… risponde Paolino senza pensarci un secondo. Bene, – dice il generale molto soddisfatto – anzi, benone!. – Ma non uno finto, io ne voglio uno vero… aggiunge Paolino. Uno vero? chiede sbalordito il suo papà. Sì, vero, come quello che c’è nel cortile della caserma. Eh già, perché mi sono dimenticato di dire che il generale Paoloni abita in una caserma e Paolino, che è cresciuto lì, sa benissimo che nel cortile della caserma c’è un grandissimo carrarmato col cannone lungo cinque metri. Ma Paolino – dice il suo papà -, sei troppo piccolo per guidare un carroarmato vero. E poi non si può. Ci vorrebbe un permesso speciale. E chi ce lo può dare il permesso speciale?. Ah, può darlo solo un generale! spiega Paoloni. Ma tu non sei un generale?. Oh perbacco, è vero!. Dai, papà, solo un giretto, piccolo, piccolo. Mi basta arrivare fino all’asilo!. All’asilo? – chiede il generale -. E perché?. Per fare una sorpresa ai miei amici!. Il generale Paoloni non lo fa vedere, ma è molto orgoglioso del suo figlio maschio. Forse ha imparato, forse ha imparato … – pensa -. Diventerà forte e coraggioso e da grande farà il generale come me!. E va bene, figliolo – esclama alla fine -, faremo questo giro fino all’asilo! Io guiderò il carro e tu starai al cannone!. Il cannone lungo cinque metri?. Proprio quello!. Evviva! grida Paolino felice. Evviva! grida il generale più felice di lui. Il giorno del compleanno di Paolino tutto è pronto: il generale si è firmato il permesso speciale da solo ed è alla guida del carrarmato. Paolino, con l’elmetto e gli occhialini, siede sulla torretta, vicino al cannone lungo cinque metri ed ha anche imparato a manovrarlo: a destra, a sinistra, in alto, in basso. Papà – chiede -, come si fa a sparare? . Ah, ah, ah! – ride il generale Paoloni -. Fai progressi, figliolo! Bisognerebbe premere quel grosso bottone rosso, ma per evitare guai abbiamo tolto tutti i proiettili. Non si sa mai! Ah, ah, ah!. Anche Paolino ride, ma ha l’aria furbetta. Il generale accende il motore del carroarmato, che fa un frastuono infernale, e finalmente… si parte! Attraversano le strade della città facendo scansare tutte le macchine, le moto e le biciclette. I passanti si tappano le orecchie e spalancano la bocca. È scoppiata la guerra? chiede qualcuno. Ma no – dice qualcun altro -, non vedi che c’è un bambino là in cima!. E infatti Paolino, seduto là in alto, sorride e saluta tutti agitando la mano. Finché arrivano davanti al giardino del suo asilo e lì si fermano. I bambini, sentendo tutto quel baccano, sono corsi a nascondersi, ma quando il generale spegne il motore, piano piano tornano fuori per vedere questa grande novità Ehi amici! – grida Paolino -. Sono io! Non dovete avere paura!. È Paolino! gridano i bambini che l’hanno riconosciuto anche con l’elmetto e gli occhialini. Sono qui con il mio papà! – spiega -. Sono venuto per… spararvi!. Ah, ah, ah! ridono i bambini. Ah, ah, ah! ride il generale Paoloni che ha fatto capolino da uno sportello. E pensa: Sta imparando, sta proprio imparando!. Ah, ah, ah! ride Paolino che ha l’aria sempre più furbetta. E intanto manovra il suo cannone lungo cinque metri e lo punta in alto, verso il cielo. Ma dove spari? – gli grida una bambina -. Noi siamo qua!. Attenzione! grida Paolino e toglie la sicura al cannone. Attento, figliolo – gli dice il generale -: è meglio non toccare lì!. Meno tre…. Figliolo, cosa stai facendo?. Meno due…. Ma così spaventi i tuoi amici!. Meno uno…. Non toccare il bottone rosso! Nooo! BUUUM! fa il cannone del carrarmato; e qualcosa parte verso il cielo e poi torna giù a gran velocità! Sono tantissimi proiettili colorati, anzi a guardarli meglio, sono tantissime… caramelle di tutti i gusti! Evviva! gridano i bambini dell’asilo e corrono a riempirsi la pancia. Mentre Paolino, che ha messo le caramelle nel cannone, ride divertito e suo papà scuote, come al solito, la testa. Non si sa come sia andata a finire questa storia, né se il generale sia stato punito per via di quella cannonata imprevista di caramelle sull’asilo comunale, ma quello che si sa è che i bambini si sono divertiti molto e anche Paolino si è divertito moltissimo e perfino il suo papà, sotto sotto, si è divertito come un matto. E per il giorno del suo sesto compleanno gli ha regalato un bel paio di pattini rossi. Non sa ancora andarci – ha pensato -, ma imparerà, un po’ per volta imparerà….