Pallone d’oro 2016: non solo Messi

Viene consegnata ai più prestigiosi archivi dello sport anche la sesta edizione del Pallone d'Oro Fifa, svoltasi ieri sera, come di consueto a Zurigo
Pallone d'oro

Il premio, assegnato dalla FIFA e dalla rivista “France Football” grazie ai voti di 154 giornalisti e a quelli di 208 ct e allenatori delle nazionali che fanno parte della FIFA, è oggi senza dubbio il più ambito del mondo del calcio sul piano individuale, essendo stato generato nel 2010 dalla fusione tra “il Pallone d’oro”, riconoscimento annuale di “France Football”, e il “FIFA world player”, premio firmato dalla FIFA.

Il meglio della crema catalana

Nessuna sorpresa: “la pulce” Lionel Messi stravince per la quinta volta in carriera il Pallone d'Oro. Il funambolico attaccante argentino del Barcellona, già trionfatore nel 2009, 2010, 2011 e 2012, ha battuto la concorrenza del compagno di squadra Neymar e dell’ormai storico rivale Cristiano Ronaldo del Real Madrid, vincitore delle ultime due edizioni. È record: oggi Messi è il giocatore che più volte ha conquistato l’ambitissimo titolo, allungando sullo stesso Cristiano Ronaldo, Cruyff, Platini e Van Basten, fermi a tre affermazioni. «È un momento molto speciale per me poter tornare un’altra volta qui e conquistare un’altra volta il Pallone d'Oro dopo essere stato per due anni ad ammirare Ronaldo che lo vinceva», è il primo commento del fuoriclasse. «È incredibile che sia il quinto. È molto più di quanto potessi immaginare o sognare quando ero un ragazzino. Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato, i miei compagni di squadra per il sostegno, perché senza di loro non sarebbe stato possibile, e il calcio, per tutto quello che mi ha regalato, sia nel bene che nel male. Mi ha fatto crescere e imparare tantissime cose nella vita».

 

Semplicemente incredibili i numeri di “Leo”: nel 2015, 53 gol in 48 presenze, per una media di un gol ogni 95 minuti; superate le 500 presenze con il Barça, a 28 anni ha vinto 350 delle partite giocate con 424 gol totali (uno ogni 94 minuti) e 158 assist, inanellando qualcosa come 26 trofei. Il suo allenatore, Luis Enrique, battendo la concorrenza del ct cileno, Jorge Sampaoli e dell’amico Pep Guardiola, tecnico catalano del Bayern Monaco, è eletto al contempo miglior tecnico del 2015, anno trionfale per i blaugrana, capaci di conquistare 5 trofei su 6: Liga spagnola, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa Europea e Mondiale per club.

L’altra metà del Pallone d'oro

Come da pronostici, ad aggiudicarsi il Pallone d'Oro Fifa femminile 2015 è Carli Lloyd: la 33enne centrocampista statunitense, miglior giocatrice dei mondiali di calcio canadesi estivi, suggellati da una splendida tripletta in finale, sbaraglia la concorrenza della giapponese Aya Miyama, 30enne capitano del Giappone battuto proprio dagli USA in finale per 5-2, e Celia Sasic, 27enne attaccante tedesca, capocannoniere dell’ultima rassegna iridata. L’en plein a stelle e strisce è completato daIla ct degli Stati Uniti, Jill Ellis che, battendo la concorrenza del ct del Giappone, Norio Sasaki, e di quello dell'Inghilterra, Mark Sampson, vince il premio come miglior tecnico del calcio femminile, grazie ovviamente alla stessa straordinaria performance degli USA in Coppa del mondo.

Chiamateli “Top 11”

In quella che viene composta quale la migliore selezione del 2015 spicca il solito dominio degli ultimi anni, targato Real Madrid e Barcellona. Quattro giocatori a testa (Sergio Ramos, Marcelo, Modric e Ronaldo per il Real, Dani Alves, Iniesta, Neymar e Messi per il Barça) più un pizzico di Serie A italiana grazie alla presenza dello juventino Paul Pogba. Completano la formazione ideale dell’anno il portiere Neuer del Bayern Monaco e il difensore Thiago Silva del Psg: nessun italiano, mentre la nazione più rappresentata è il Brasile con Thiago Silva, Marcelo, Dani Alves e Neymar.

Caso Buffon

Il presidente della Federcalcio italiana, Carlo Tavecchio, non aveva mandato giù la mancata inclusione nella lista dei 59 candidati iniziali di Gianluigi Buffon, capitano della nostra nazionale e della Juventus campione d’Italia finalista di Champions League. Una scelta certo incomprensibile, data l’inclusione di altri cinque portieri, quali non solo gli indiscutibili Courtois e Neuer ma anche De Gea, Bravo e addirittura Ospina. Una reazione, quella nostrana, che appare quanto meno avventata, ma di fatto nella lista dei votanti, dopo Israele, scorgiamo il nome della Giamaica, non avendo partecipato il nostro commissario tecnico, Antonio Conte, e il nostro capitano, Gigi Buffon. Non sono gli unici voti mancanti: spiccano anche le assenze di Iker Casillas e Claudio Bravo, capitani di Spagna e Cile.

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