Pallavolo sotto le stelle
Arrivi nello stadio, il Campo Centrale del Foro Italico, e capisci subito che questa Italia-Giappone non sarà una partita come tante altre. Guardi in alto, e invece di trovare il classico “tetto” in cemento dei palazzetti dove normalmente si gioca questo sport, ecco apparire il cielo di Roma. Poi, abbassi un po’ la vista e il colpo d’occhio è davvero da brividi: oltre 11.000 spettatori, spalti completamente gremiti, una cornice di pubblico da sogno! Infine, lo sguardo va al terreno di gioco, quello che solitamente nel mese di maggio ospita il grande tennis. Non c’è la terra rossa, ma la rete c’è anche stasera, solo che è un pochino più alta … E poi, soprattutto, a differenza di quando qui si esibiscono i vari Nadal, Djokovic o Federer, oggi si può fare il tifo anche mentre la palla è in gioco. C’è un’entusiasmante aria di festa, e il tramonto rende tutto questo ancor più suggestivo.
Gli spettatori presenti cantano e si muovono a ritmo della musica, e i decibel salgono ancor di più, insieme alla contagiosa partecipazione del pubblico, quando nell’aria vengono diffuse le note di alcuni dei più conosciuti successi musicale di questa estate. Dopo il riscaldamento, le squadre sono ormai pronte ad iniziare. In un’atmosfera da brividi vengono suonati gli inni nazionali, poi tutti insieme a scandire a gran voce il conto alla rovescia per l’inizio della partita inaugurale dei campionati mondiali maschili di pallavolo. Un’edizione, quella del 2018, che rispetto alle precedenti vede, per la prima volta nella storia di un Mondiale di questo sport, la co-organizzazione di due differenti paesi: Italia (oltre a Roma sono Firenze, Bari, Bologna, Milano e Torino le altre sedi designate nel nostro paese) e Bulgaria.
La squadra azzurra parte con quello che, almeno sulla carta, è il sestetto titolare messo a punto dal nostro commissario tecnico per questa rassegna iridata. Ci sono Ivan Zaytsev (che dopo due stagioni da martello ricevitore è tornato a giocare da opposto) e Osmany Juantorena (schiacciatore), due dei giocatori più forti al mondo ma assenti dalla nazionale, per diversi motivi, nella scorsa stagione. Non a caso, tra i più acclamati dal pubblico romano. In cabina di regia c’è Simone Giannelli, mentre l’altro martello è Filippo Lanza. Poi ci sono i centrali, Simone Anzani e Daniele Mazzone, senza dimenticare il nostro fantastico libero, Massimo Colaci. Il primo punto è del Giappone, e nel primo set l’Italia stenta a carburare, penalizzata da qualche errore di troppo, soprattutto in battuta.
D’altronde, per i nostri ragazzi giocare in casa rappresenta certamente un grande stimolo, ma allo stesso tempo anche una grande responsabilità. Soprattutto perché, dopo i brillanti Giochi Olimpici di Rio de Janeiro del 2016, quando gli azzurri si aggiudicarono una splendida medaglia d’argento, la seconda nella storia del volley italiano, le cose non sono andate proprio benissimo. Il 2017 è stato caratterizzato da una World League conclusa solo al dodicesimo posto, e da un Campionato Europeo dove l’Italia si è piazzata quinta. Poi è arrivato un sussulto, con la medaglia d’argento nella Grand Champions Cup, ma in questa stagione la nostra nazionale ha nuovamente “steccato” chiudendo in ottava posizione la prima Volleyball Nations League. Insomma, per quanto il c.t. Gianlorenzo Blengini si sia sforzato di togliere pressione sui nostri giocatori, all’inizio del match la tensione si fa comunque sentire…
E poi giocare qui non è semplice per un giocatore di pallavolo abituato a gareggiare al coperto. In campo cambiano i punti di riferimento, c’è umidità, un pizzico di vento che incide sulle traiettorie della palla… però è davvero affascinante. Così, trascinati dai tifosi presenti sugli spalti, gli azzurri allungano e portano a casa il primo set con il parziale di 25-20. Anche per buona parte della seconda e della terza frazione di gioco si va avanti con le due squadre sostanzialmente attaccate nel punteggio. Il pubblico si esalta per una schiacciata di Zaytsev, per un recupero di Colaci o per un’invenzione di Giannelli. E, nel frattempo, si diverte sventolando le bandierine tricolori di carta date in dotazione a ciascuno dei presenti, facendo una ola, oppure illuminando l’impianto come in un concerto con le torce dei propri cellulari. Una festa cui prende attivamente parte, tra lo stupore dei presenti, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La partita procede in sostanziale equilibrio, ma la nostra nazionale sembra sempre in controllo e, come accaduto nella prima frazione di gioco, verso la fine di ogni parziale riesce ad allungare e a chiudere. 25-21 il punteggio del secondo set a favore dell’Italia, 25-23 quello del terzo ed ultimo set che regala ai nostri colori i primi tre punti in classifica di questa rassegna iridata. Ora gli azzurri si sposteranno a Firenze. Nel capoluogo toscano, Zaytsev e compagni troveranno sulla propria strada prima il Belgio (giovedì 13), poi nell’ordine Argentina (sabato 15), Rep. Dominicana (domenica 16), e Slovenia (martedì 18), tutte partite che potremo vedere in diretta tv su Rai 2 con fischio d’inizio previsto sempre alle 21.15. Se tutto andrà bene, l’Italia accederà quindi alla seconda fase del torneo, conservando le vittorie e i punti conquistati in tutti e cinque gli incontri disputati.
Presentarsi a Milano con un’ottima classifica ci consentirebbe di avere poi maggiori chances di superare un girone che già si preannuncia molto combattuto (in questa edizione dei mondiali sono Russia, Brasile, Francia e Stati Uniti le avversarie più accreditate degli azzurri per salire sul podio, ma occhio anche a Polonia e Serbia). La nostra nazionale, domenica sera, battendo la squadra nipponica ha fatto solo il primo passo di quello che si spera possa essere un lungo cammino. L’obiettivo minimo della vigilia, per i nostri rappresentanti, è infatti quello di arrivare a Torino, dove le ultime sei squadre rimaste in corsa si batteranno per aggiudicarsi le medaglie di questi mondiali (semifinali e finali sono in programma il 29 e 30 settembre).
«È stata una figata incredibile», ha confessato il nostro palleggiatore Simone Giannelli al temine dell’incontro con il Giappone. «Molto difficile per noi giocatori, perché la pallavolo è uno sport indoor, però ne valeva la pena, è stata una cosa indescrivibile!. Penso di essere una persona molto fortunata per aver vissuto una serata come questa», gli ha fatto ecco Osmany Juantorena. «È vero, è un’altra pallavolo: è difficile giocare, è complicato vedere la palla, ma l’emozione di sentire il pubblico così vicino a noi è stata impagabile». Nel frattempo, si tornerà a giocare al coperto, ma la serata di festa vissuta al Foro Italico rimarrà per sempre negli occhi e nel cuore di chi era presente a Roma.