Palestina-Afghanistan, un match storico
La partita di qualificazione ai Mondiali 2014 vinta dai palestinesi, in un confronto che ha avuto il sapore del riscatto
Uno storico appuntamento calcistico. No, non stiamo parlando della Copa America, che sta catalizzando l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo, a prescindere dalla loro nazionalità. Qui stiamo parlando di un evento ancor più importante, se non sotto il profilo sportivo, certamente da un punto di vista simbolico. Il tutto, a prescindere dal risultato finale.
Domenica scorsa, infatti, la Palestina ha ospitato il suo primo match casalingo di qualificazione ai Mondiali. E lo ha fatto festeggiando il passaggio al secondo turno preliminare della zona asiatica a spese dell’Afghanistan. Sì, Palestina-Afghanistan. Due Paesi (intesi come territori, dato che il primo politicamente ancora non esiste) poco adusi, per ovvie ragioni, a partecipare ad eventi sportivi di tale portata (Olimpiadi escluse). Due Paesi dei quali si sente spesso parlare, e non certo per ragioni positive, sui media di tutto il mondo. Due Paesi che, nonostante guerre, sfruttamento e povertà, hanno una disperata voglia di crescere. E, perché no, anche sotto il profilo sportivo.
Sino a qualche anno fa, lo stadio di Kabul veniva utilizzato per le esecuzioni capitali. E sino a qualche anno fa, in Palestina lo stadio nemmeno c’era. L’esordio casalingo della nazionale “dei territori”, costretta in precedenza a giocare sempre “in trasferta”, è avvenuto soltanto il 26 ottobre 2008 (1-1 con la Giordania). Nemmeno tre anni dopo, ecco il debutto interno ai Mondiali (saremo pure ai “preliminari dei preliminari”, ma sempre di Mondiali si tratta). E stavolta, a non poter giocare davanti al pubblico di casa è stato l’Afghanistan. Kabul poco sicura? Ok, si gioca a Tursunzoda, città tagika al confine con l’Uzbekistan. Sarà stato il fatto di non poter essere sostenuti dal proprio pubblico, sarà stata la feroce determinazione dei loro avversari, ma lo 0-2 interno subito dagli afgani (gol di Alyan e Alamour) si è rivelato impossibile da recuperare.
Al ritorno, infatti, i sostenitori accorsi in massa al “Faysal Al-Husseini” di Al Ram si sono potuti accontentare dell’1-1 (vantaggio interno di Wadi, pareggio di Arezou) per celebrare nel migliore dei modi l’esordio casalingo della loro nazionale in un match di qualificazione ai Mondiali. E il 28 luglio si torna allo stadio: c’è Palestina-Thailandia. Il sogno continua.