Paestum e Velia: l’archeologia delle meraviglie
“Elea”, l’antica città magno-greca che i romani ribattezzarono Velia, torna a rivivere. E la mostra che ne segna la rinascita e ne illumina d’arte l’acropoli è il frutto di un grande lavoro di squadra svolto da tutto il team del “Parco archeologico di Paestum e Velia”. «Oltre alla tutela e all’ampliamento dei nostri programmi e percorsi di fruizione del parco – ha detto la direttrice Tiziana D’Angelo – lavoriamo su progetti didattici, di riqualificazione di spazi, di ristrutturazione e riallestimenti di scavi stratigrafici».
Ma se Paestum dal canto suo gode da sempre di grande “notorietà”, lo stesso non si può ancora dire di Velia. «Una delle mie sfide professionali – ha asserito in merito Tiziana D’Angelo – è mirata proprio a valorizzare e rilanciare anche il parco archeologico di Velia che solo a febbraio del 2020, quindi appena prima dell’esplosione dell’emergenza pandemica, è stato annesso al parco di Paestum, e che quindi fino ad allora non aveva potuto godere dei benefici e dei vantaggi dell’autonomia gestionale».
Un risultato quest’ultimo che ha avuto molti sviluppi, alcuni dei quali, concretizzatisi in opere, sono in fase di prossima realizzazione. «Penso -dice Tiziana D’Angelo – alla riqualificazione di una ex galleria ferroviaria che verrà utilizzata come deposito accessibile di materiali archeologici. E annuncio in anteprima che siamo in procinto di avviare un’ulteriore campagna di scavi sull’acropoli di Velia».
Certo gli ostacoli non mancano mai: «Il punto dolente per il sito di Velia – ammette D’Angelo – è che esso risulta distante dalle città principali, da Napoli soprattutto, a cui non è ben collegata. Ma un’altra mia sfida è proprio quella di superare queste difficoltà dei collegamenti viari. Abbiamo così realizzato un servizio di navette gratuite per i visitatori del parco che vengono quindi accompagnati da Paestum a Velia e poi riaccompagnati a Paestum. Ciò – prosegue D’Angelo – ci consente di promuovere proprio il parco di Velia che è ancora troppo spesso descritto come un sito minore, ma che minore non è assolutamente». E della magnificenza di Velia la direttrice del parco ci dà un saggio proprio allorché ci parla di “Elea: la rinascita”. «È una mostra – spiega entusiasta D’Angelo – che verrà inaugurata venerdì 4 agosto e che parte proprio dai risultati dei nostri progetti scientifici condotti sull’acropoli. In proposito stiamo anche ampliando i percorsi di visita e di fruizione dell’acropoli e stiamo anche sviluppando per il sito di Velia un’app analoga a quella che già esiste per il sito di Paestum». Insomma, è il caso di dirlo, c’è davvero tanto in “cantiere” per visitatori e addetti ai lavori in rotta verso Paestum e Velia.
Si tratta dunque di primizie culturali, artistiche e paesaggistiche davvero esclusive, ma si è andati anche oltre: «Molto spesso le attività di scavo e di ricerca archeologica non sono accessibili al pubblico – ha spiegato la direttrice D’Angelo –: ebbene, noi, abbiamo sovvertito questa tendenza. E infatti, in simultanea con lo scavo in corso, continuiamo a svolgere le nostre attività didattiche e di fruizione del sito. E così, proprio come abbiamo fatto in anteprima con Città Nuova, consentiamo oltre che agli addetti ai lavori, anche a tutti i visitatori di scoprire l’interessante “dietro le quinte” del parco ».
Una full immersion nell’archeologia, dunque, proprio come quella a cui tutti abbiamo assistito in occasione delle recenti scoperte stratigrafiche di Paestum. «Si tratta – dice Tiziana D’Angelo – di un lavoro molto duro e anche lento, iniziato anni addietro, ma i risultati sono più che positivi, anzi davvero straordinari. Il tempio dorico rinvenuto a Pestum è tardo arcaico, fine del VI inizio del V secolo a.C., e appartiene a un’importante momento di monumentalizzazione e di definizione della struttura urbanistica della colonia magno-greca di Poseidonia. La sua scoperta ci può aiutare a comprendere quel momento di forte crescita della città nonché di evoluzione e sviluppo dell’architettura dorica». Con queste eccellenti premesse il programma di eventi estivi del parco di Paestum e Velia, prosegue più ricco che mai: «Grande successo – comunica infatti D’angelo – stanno avendo le aperture serali straordinarie con delle manifestazioni di cultura, diciamo più propriamente contemporanea e poi musica, teatro, danza. Una vera e propria rassegna del parco archeologico e anche una rassegna più piccola realizzata in collaborazione tra il parco archeologico e la città di Capaccio-Paestum. E non finisce qua, perché a Paestum, dopo importanti lavori di ristrutturazione e riallestimento siamo in procinto di riaprire un blocco del museo archeologico nazionale e il 4 agosto, appunto, alla presenza di alte cariche istituzionali ci sarà l’inaugurazione di Velia».
Inebriati da questo viaggio tra le meraviglie dell’archeologia campana, abbiamo pensato ad una chicca da condividere con tutti i lettori: e a suggerircela è proprio la direttrice D’Angelo, alla quale abbiamo chiesto qual è il suo “luogo del cuore” nel parco di Paestum e Velia:
«Beh! Qui però io sono di parte – ci ha risposto Tiziana D’Angelo – perché mi occupo di pittura antica e quindi oltre alla sala delle tombe dipinte e delle pitture lucane, il mio luogo del cuore sono i depositi del “Museo Archeologico nazionale di Paestum”, all’interno del quale sono custodite centinaia di queste lastre funerarie dipinte. Tra l’altro, grazie all’impegno del parco, adesso anche i depositi sono accessibili ai nostri turisti e visitatori. In proposito vorrei aggiungere che c’è un programma di visite che si chiama “Oltre il museo” e sono appunto visite guidate condotte dal personale di accoglienza, fruizione e vigilanza del parco, all’interno di una parte dei depositi del museo, scoprendo così il “cuore” del parco».