Paesi africani al voto
Seychelles
Le Seychelles sono ben note ai turisti di tutto il mondo: un arcipelago di 115 isole nell’Oceano Indiano, a nord del Madagascar, con meno di 100 mila abitanti. Dal 25 ottobre, hanno un nuovo presidente. La Commissione elettorale ha infatti confermato l’elezione al primo turno (con il 54,9% dei voti) di Wavel Ramkalawan, leader del partito di opposizione Linyon Demokratik Seselwa. Per la prima volta dopo 40 anni, le Seychelles hanno un Capo di stato che non appartiene all’ex partito unico, United Seychelles, del presidente uscente, Danny Faure.
Nel suo discorso di insediamento, Ramkalawan si è però rivolto a Faure, chiedendogli di lavorare insieme per il bene del Paese. Il nuovo presidente dovrà infatti rilanciare l’attività economica del Paese, che fa affidamento principalmente sull’industria del turismo, molto indebolita dalla pandemia di Covid-19, tanto da provocare il crollo la rupia delle Seychelles, che ha perso quasi il 50% del suo valore in pochi mesi. «È importante scoprire come riconciliare la nostra gente per andare avanti», ha detto il nuovo presidente.
Guinea
Nell’ovest del continente, in Guinea, c’è invece un clima teso, dopo l’annuncio dei risultati provvisori delle elezioni presidenziali, che si sono tenute la scorsa settimana. Secondo il presidente della Commissione elettorale, Kabinet Cissé, l’affluenza alle urne al primo turno è stata del 78,9%. La Commissione elettorale ha dichiarato vincitore di questo primo turno il presidente in carica Alpha Condé (al terzo mandato) con il 59,49% dei voti. L’avversario di Condé, Cellou Dalein Diallo, che secondo la Commissione elettorale ha ottenuto il 33,5% dei voti, si è però proclamato vincitore prima della pubblicazione dei risultati ufficiali.
Cellou Dalein Diallo, da anni avversario di Condé, non intende evidentemente fermarsi qui. Ha accusato Condé di brogli elettorali e frode. E non sorprende più di tanto la promessa che contesterà questi risultati in tribunale, facendo appello alla Corte costituzionale. Una storia purtroppo già vista nel continente nero…
Intanto ci sono state numerose scene di caos nelle strade con negozi devastati e scontri tra comunità e gruppi, che avrebbero provocato numerosi feriti accoltellati e morti.
È difficile stabilire in modo attendibile le responsabilità di queste violenze post-elettorali. Entrambe le parti si accusano a vicenda di esserne all’origine. Una cosa è però certa: ci sono bambini tra le vittime. L’Unicef Guinea si dice “profondamente allarmato” dalla violenza, e sollecita tutte le parti a “garantire la sicurezza e la protezione dei bambini”.
Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, ha lanciato sabato 24 ottobre un appello per una risoluzione pacifica attraverso il dialogo di questa nuova controversia elettorale in Guinea. A Conakry viene annunciato anche l’imminente arrivo di inviati dell’Onu, dell’Unione Africana e del Cédeao (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) per una missione diplomatica congiunta.
Costa d’Avorio
Le prossime elezioni presidenziali nella regione occidentale africana a destare non poche preoccupazioni sono indiscutibilmente quelle in Costa d’Avorio, che si terranno il 31 ottobre. Anche in questo Paese si teme lo scatenarsi della violenza. Il presidente uscente Alassane Ouattara cerca un terzo mandato, contestato da gran parte della popolazione e non previsto dalla Costituzione.