Padre Pio, santo o santone?
Una vita spiritualmente e apostolicamente ricca e “produttiva” come poche altre, quella del religioso francescano, che senza aver mai lasciato la sua comunità nel Foggiano era già noto, ammirato e venerato da decenni come santo in tutto il mondo, contava devoti in continuo aumento nei cinque continenti ed era visitato ogni giorno da maree di fedeli, attratti dalla sua fama e dal suo carisma di confessore, consigliere spirituale e scrutatore dei pensieri e delle anime, come hanno sempre confermato penitenti e testimoni.
Ma neanche il “dopo Padre Pio”, per così dire, ha fermato la copiosa messe di frutti spirituali a cui il frate di Pietrelcina aveva abituato il mondo, cristiano e no. Anzi. Nel giro di un triennio la Chiesa di papa Woytjla, dopo regolare processo canonico, ha confermato solennemente la vox populi e l’entusiasmo collettivo che da 80 anni circondavano la figura e l’opera di Padre Pio, iscrivendolo fra i beati il 2 maggio del 1999 e canonizzandolo il 16 giugno del 2002. Tutt’e due le volte in una piazza San Pietro straripante di folla dal colonnato berniniano fino a Castel Sant’Angelo.
La popolarità e il culto di san Pio da Pietrelcina sono vivi, non declinano e anzi si incrementano ovunque; sono sempre di più le chiese che propongono, tra le statue dei soliti santi, il Cappuccino di San Giovanni Rotondo, col suo saio e la sua barba. Per lo più non sono bei ritratti, a esser sinceri, perché Padre Pio siamo abituati a vederlo in foto, sulla pellicola o in televisione; al simulacro di legno o di coccio la sua fisionomia, la verità profonda della sua immagine, così tipicamente burbero-simpatica, un po’ sfugge. Io preferisco pregare Padre Pio davanti a una sua istantanea, piuttosto che a una statua o ad un dipinto a olio. Forse è un personaggio per cui ci vuole proprio un vero artista per rappresentarlo, ma le parrocchie non sono milionarie.
In questi giorni si celebra pure un’altra ricorrenza – centenaria, stavolta – relativa a Francesco Forgione, il nome originario di s. Pio. Il 20 settembre 1918 il frate, già al Gargano e risolutamente incamminato sulla via dell’ascesi e della santità, ricevette come s. Francesco il dono delle sacre Stimmate. Le sue mani, i piedi e il costato avrebbero sanguinato fino alla morte, ripetutamente e accuratamente esaminati e accreditati da autorità ecclesiastiche e scienziati, credenti e non. Padre Pio, dunque, come “replica” del Serafico e come immagine del Christus Patiens: in questa veste, soprattutto ma non solo, egli viene venerato da mezzo mondo (i Gruppi di Preghiera da lui fondati sono diffusi dall’Oceania al Sudamerica) ed è entrato da protagonista nella storia del culto e della spiritualità cristiano-popolare.
Ma i giovani, i nostri teens, che sanno di Padre Pio? Che messaggio trasmette loro il Frate delle Stimmate, che confessava i fedeli dall’alba alla notte (magari scioccandoli con la sua ruvidezza) e convertiva a iosa peccatori e miscredenti incalliti? I giovani lo vedono probabilmente come un “santone”, una indecifrabile maschera religiosa. Dovremmo tutti riscoprire padre Forgione, a cominciare da loro. Non è solo il santo delle Stimmate, dei santuari milionari, delle somme a 6 zeri e degli scandali finanziari legati ai Cappuccini (e non solo) di S. Giovanni Rotondo. Pio è anche una figura di Santo per il nostro tempo, vicino ai nostri valori, alla nostra sensibilità e alla nostra visione della santità cristiana. È il mistico e il carismatico dell’Italia religiosa del ’900, è il combattente con Satana e col male (“…non ho avuto un solo giorno di pace in tutta la mia vita”, diceva) ed è il perseguitato, da gente del calibro di padre Gemelli, per il quale non era che un isterico, e di papi come Pio XI e Giovanni XXIII, per non parlare di massoni, marxisti e anticlericali d’ogni matrice, che lo criticavano e deridevano.
Ed è il Santo delle donne, della donna, perché seguìto all’inizio soprattutto da discepole – non bigotte, ma sveglie e coraggiose – e anche a causa di queste fu calunniato e censurato come un viscido casanova di campagna e con il saio. Infine Padre Pio è il Santo dei malati, dei sofferenti, dell’assistenza medica e del progresso delle scienze e tecniche diagnostico-terapeutiche, avendo fondato a S. Giovanni Rotondo e seguìto da vicino col cuore ogni giorno la Casa Sollievo della Sofferenza, un grande ospedale e centro medico che fa scuola nel mondo, un modello da cui le storture della malasantità sono lontane come l’inferno dal paradiso.