Paco De Lucia: l’arte e la passione
Era un grande musicista classico, ma famoso quasi come una popstar. Era capace di fondere l’esuberanza del flamenco andaluso con la raffinatezza del jazz, musica colta e stradaiola, virtuosismo e passione.
Si chiamava Francisco Sanchez – Paco De Lucia era il suo nome d’arte scelto in onore della madre – ed era nato nel 1947 a Algeciras, vicino a Cadice, in una famiglia dove la chitarra e il flamenco erano pane quotidiano. A soli 14 anni avevo già lasciato gli sudi per dedicarsi completamente alla musica insieme al fratello Pepe; trasferitosi a Madrid proseguì la carriera mettendo in mostra un talento sempre più maturo e personale. Nel 1966 il suo primo disco, e da allora, una sequenza ininterrotta di successi e una popolarità che non tardò a divenire planetaria, soprattutto dopo la pubblicazione di quello strepitoso album registrato dal vivo in California, Friday night in San Francisco, realizzato insieme a due altri capiscuola ed amici come Al Di Meola e John McLaughlin: un capolavoro da cinque milioni di copie che ancora oggi stupisce e affascina chiunque ami la chitarra acustica. Un trio di giganti destinato a entrare nella storia della musica novecentesca.
Ha scritto e suonato di tutto, senza mai rendere il virtuosismo fine a se stesso, passando con disinvoltura dai maestri del flamenco primigenio al jazz più sofisticato, e facendosi spesso portavoce di importanti cause umanitarie (nel 1996 riunì il famoso trio per esibirsi al “Pavarotti & Friends for War Chirld”). Tra le sue infinite collaborazioni spiccano quelle col rocker Bryan Adams, col pianista Chick Corea, con Carlos Santana; e perfino quelle col nostro Baglioni e Anna Oxa. Il suo ultimo album risale al 2011: un altro live, registrato in una serie di concerti in madrepatria.
Un infarto ha bruscamente messo fine a un percorso umano e artistico che lo colloca tra i grandi maestri del suo strumento, tra i precursori delle contaminazioni stilistiche, e nell’Olimpo di chi ha saputo abbattere gli steccati tra cultura alta e popolare. Ci mancherà molto più di quanto oggi possiamo immaginare.