Pace, ricerca antica e sempre nuova

Il percorso di ricerca di Tommaso d'Aquino in un saggio di Fabrizio Truini.
Articolo

Il medioevo è ancora per molti “epoca buia”. Il saggio La pace in Tommaso d’Aquino di Fabrizio Truini, edito da Città Nuova, ci guida alla scoperta della ricerca interna a Tommaso, con una attenzione anche al contesto politico e culturale, che affascina e fa riscoprire quel periodo storico.

La peculiare impostazione è frutto d’un lavoro di scavo nelle condizioni in cui matura il pensiero di Tommaso e si radica in un interesse che ha visto l’autore, già curatore di diverse serie di trasmissioni di carattere storico, collaboratore di Sergio Zavoli dal 1987, poi dal 1997 al 2006 direttore di rubriche religiose e infine autore del programma A sua immagine.

La ricerca evidenzia che le prospettive aperte dall’Aquinate non sono frutto d’una riflessione atemporale, ma si colorano, volta a volta, di caratteri precisi, secondo lo specifico taglio dei suoi scritti e la tipologia dei suoi interlocutori. La pace è compresa come qualificazione della vita morale, politica e giuridica, ma anche della convivenza civile e della vita interiore e spirituale di ognuno. Prende il colore filosofico-politico dell’alternativa al conflitto armato, ma anche quello morale e spirituale dell’equilibrio interiore e dell’incontro con la fonte stessa della pace identificata con Dio.

 

Il saggio, presentando tutti i testi di Tommaso sulla pace, si struttura come una antologia composta cronologicamente ed evidenzia l’articolarsi e svilupparsi della riflessione in relazione all’esperienza biografica e storica. Ci svela un Tommaso guardato nel suo vissuto, che completa quell’iconografia agiografica che impedisce a volte di penetrare nella sua vera grandezza. Attraverso le belle pagine descrittive dei contesti politici e culturali si evidenzia un’epoca in cui le contraddizioni alla pace e le possibilità di salvaguardarla sono state oggetto dello studio e dell’impegno di Tommaso.

Lo sforzo di rendere il suo pensiero all’interno della ricerca filosofica e teologica mostra la ricchezza della novità da lui proposta, il suo radicarsi nella filosofia aristotelica e nelle interpretazioni, con un’attenzione al valore razionale delle dottrine filosofiche e al loro integrarsi con la dottrina biblica e la teologia dei Padri.

Tommaso non appare un innovatore che ignora la tradizione teologica, né un cesellatore di quanto già vi è condensato, ma lo scriba evangelico che sa trarre cose buone dal vecchio e dal nuovo.

Il tema della pace, così specifico e sottaciuto, appare come un sentiero nella selva del pensiero di Tommaso, ma anche come la radura in cui si può approdare per ritrovare nella pace interiore, conquistata e ricevuta in dono, nella pacifica e quotidiana convivenza con gli altri, anch’essa donata e ricevuta, e nella ricerca delle ragioni degli altri, il mezzo per ricevere e donare – ancora! – soluzioni pacifiche ai contrasti politici e internazionali. Una radura in cui si svela il volto di un Dio che è pace in sé stesso, perché è comunione trinitaria.

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