Ottanta centesimi al giorno
Ma è vero che con ottanta centesimi al giorno si può dar da mangiare, curare e mandare a scuola un bambino del terzo mondo? Sì – dico -: non dappertutto, ma in tanti posti del pianeta…. Però! conclude l’amico al telefono. È una costatazione che colpisce un europeo, alle prese con problemi di recessione ma pur sempre navigante in un discreto consumismo natalizio. La solidarietà è un valore che sta entrando lentamente ma inesorabilmente nelle coscienze. Ne parliamo con Anna Friso, responsabile del sostegno a distanza di Famiglie Nuove, portavoce nazionale del Forum Sad che raggruppa oltre 60 associazioni del settore. In tempi di crisi, la solidarietà continua a tirare. È vero? Non come si vorrebbe, ma è in crescita continua. Anche le istituzioni si sono accorte che è veramente una proposta in grado di migliorare il senso civico e la responsabilità dei cittadini, tanto che gli enti locali, province e comuni, sensibilizzati al problema, hanno costituito un organismo che si chiama Elsad (Enti locali per il sostegno a distanza). A Roma quest’anno, per la prima volta, il comune ci mette a disposizione uno stand in Piazza Navona dove potremo esporre i nostri progetti, incontrare la gente e portare avanti questo discorso, mentre la provincia, per lo stesso scopo, ci offre la Sala della Pace nel Palazzo provinciale. Certo, il problema del sottosviluppo è immenso. Qualunque cosa si faccia sembra sempre niente. Per cui si diffonde un qualunquismo che dice Tanto non serve a niente, e poi chissà dove vanno a finire i soldi… Lo sappiamo. Ma io dico che noi non solo possiamo, ma dobbiamo fare qualcosa! C’è questa offerta della solidarietà organizzata, che è come una longa manus per arrivare a quel bambino lì con le mosche, al suo papà che non ha lavoro. Ma come la mettiamo con i princìpi etici di queste associazioni? Forse la gente non sa che come Forum ci siamo dati una carta di princìpi etici, sottoscritta da tutti, princìpi di trasparenza nella gestione, di continuità e di qualità degli interventi, mirati alla cooperazione e allo sviluppo. Non abbiamo aspettato che il legislatore dicesse: Dovete abbattere le spese generali; ci siamo dati una autoregolamentazione, che per noi è più di una legge perché ce la siamo data noi, con un tetto di spesa che viene largamente rispettato da tutti. E le istituzioni ci stimano. L’on. Burani Procaccini, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia, ha detto testualmente, durante una recente conferenza stampa: Di fronte al vostro impegno, di fronte a un privato sociale che è in grado di organizzarsi in questo modo e di fidelizzare i propri sostenitori, noi del governo, noi istituzioni dobbiamo soltanto alzare le mani e lasciarvi lavorare. Quindi non avete più nulla da chiedere alla politica? Come Forum, vogliamo essere una presenza vigile ac- canto alle istituzioni, perché il privato sociale possa svolgere la sua funzione di sussidiarietà, offrendo idee e strumenti a chi gestisce la cosa pubblica. Chiediamo quindi di riconoscere il nostro lavoro, considerandoci un partner specifico per la solidarietà e riconoscendo a chi aderisce ai nostri progetti un trattamento fiscale privilegiato. Da quest’anno è stato previsto (non come ci aspettavamo, ma rispetto a prima è un passo in avanti) un aumento della deducibilità fiscale a chi fa queste donazioni. Noi chiediamo inoltre che ci aiutino a far conoscere quello che facciamo con campagne pubblicitarie mirate. Famiglie Nuove, tra le organizzazioni associate al Forum del Sad, è stata una delle prime ad organizzare il sostegno a distanza, verso la fine degli anni Settanta. Oggi, guardando il sito (www.sodist.famiglienuove.org) si parla di 15 mila bambini inseriti in 97 progetti attivi in 48 nazioni. Una azione importante… Quello che ci ha mosso è stata la cultura del dare e l’ideale di un mondo più unito. Un ideale per cui non potevamo accettare che un bambino, che abita lontano da noi, che magari non incontreremo mai ma che, come un nostro figlio, sia privato del necessario per vivere e maturare la sua umanità. È una risposta a un bisogno del cuore, però con un’intelligenza illuminata dall’amore. Ci sono infatti dei parametri per capire se ciò che fai porta davvero verso il loro bene. Se ad esempio tu regali un orologio a un bambino africano perché glielo hai già regalato a tuo figlio, hai fatto la sua sventura, perché il bambino africano verrà probabilmente derubato o quanto meno isolato, non apparterrà più alla comunità, perché lui ha l’orologio. Non è questo un bene per lui. Ma chi segue i progetti sul posto? Questa è la vera, grande ricchezza del Sad di Famiglie Nuove, la particolarità che lo caratterizza. Il fatto che i Focolari siano presenti in quasi tutte le nazioni del mondo, ci offre la collaborazione di persone vicine al movimento integrate nel posto, volontari che si sono spontaneamente recati in quei paesi per condividerne fino in fondo la situazione sociale e la cultura, persone a tutto dare che hanno fatto una scelta di vita, profonda e radicale. La forza di Famiglie Nuove in questi suoi 25 anni di lavoro per l’infanzia svantaggiata è stata quella di avere una adeguata organizzazio- ne centrale insieme alla presenza di questi preziosi referenti locali che nella vicinanza, nell’accompagnamento, nell’amore continuo verso i bambini e le loro famiglie hanno acceso un dialogo che li ha portati alla reciprocità. In che senso? Nel senso che non si sono sentiti avvicinati perché poveri, ma perché persone. E hanno risposto, dando quello che avevano: la loro povertà. Perché non è che sia facile dire che si è poveri. Ognuno tende a dare di sé l’immagine più bella. È l’amore che lo deve scoprire, creando in loro la libertà che li apre. E quando ti dicono: Mi manca il vestito, non è che glielo compriamo subito. No. Studiamo insieme con lui come possiamo fare perché possa comprarsi un vestito, perché possa mandare a scuola i figli. Così iniziano i nostri progetti, con programmi in cui inventare insieme il passo successivo verso lo sviluppo, verso l’autonomia. Il sostegno a distanza non è una bancarella che distribuisce 25 dollari al mese e poi si chiude fino al mese successivo; al contrario, il Sad li accompagna giorno per giorno in una condivisione che fa crescere le famiglie coi loro bambini, i quali possono poi accedere ai vari gradi di scuola, promuovendo lo sviluppo del loro popolo. Progetti per quest’anno? Anzitutto, dare continuità a quelli iniziati nei paesi devastati dallo tsunami. Abbiamo fatto degli interventi di emergenza in Ski Lanka e in Indonesia, dove siamo arrivati ad aiutare 400 bambini e le loro famiglie. Adesso bisogna andare avanti perché in quei paesi le Ong, soprattutto attrezzate per l’emergenza, a un certo punto vengo- no richiamate altrove per qualche altro cataclisma. Il loro specifico è proprio portare i primi soccorsi. Dopo ci vuole la continuità, che richiede pazienza, più vicinanza, magari nascondimento, perché i media se ne sono già andati e il quotidiano non fa notizia. Ci vuole chi, oltre all’inglese, conosca la lingua locale, in modo da capire di cosa effettivamente hanno bisogno: la situazione tipica in cui si attivano i nostri progetti. Poi c’è il progetto Una famiglia una casa, lanciato durante il Familyfest 2005 dello scorso aprile. Quest’iniziativa siamo sicuri che va avanti da sola, perché è troppo bella… Con 9 mila euro riuscire a dare una casa a chi non l’ha mia avuta, veramente è un sogno della vita che si realizza! Si può contribuire con una qualsiasi somma, anche piccola. Già tre famiglie italiane hanno voluto farsi una casa nelle Filippine… In Puglia c’è un gruppo di signore che creando e vendendo découpages si sono poste l’obiettivo di pagarne una. Perché senza casa non c’è famiglia… È inutile aiutare i bambini se poi devono vivere nelle baracche. È tutto correlato. E poi abbiamo sempre in cuore l’America Latina. Oggi, per motivi di prestigio internazionale, certi presidenti girano il mondo dando del loro paese una immagine troppo ottimistica: sembra che miracolosamente abbiano risolto quasi tutti i loro problemi. In realtà i nostri referenti (come Focolari abbiamo lì una presenza più capillare che altrove) ci dicono che, per esempio, in Argentina le villas miserias aumentano, così come in Brasile le favelas. E continuano a chiederci di aiutarli a portare avanti quello che hanno iniziato. Noi vogliamo ricordare che, proprio in America Latina, abbiamo in corso programmi molto speciali, che dovrebbero avere continuità. E l’Africa? Oggi ho ricevuto una lettera dalla Costa d’Avorio. Dicono che non riescono a mangiare una volta al giorno, per cui va bene la formazione, l’istruzione… ma soprattutto devono mangiare! Perché i bambini, se non mangiano abbastanza nei primi tre anni, sono rovinati per sempre. Lì il problema è questo: riuscire a tenerli in vita, con dignità, per poi offrirgli una opportunità di sviluppo per il futuro. IL SOSTEGNO A DISTANZA DI FAMIGLIE NUOVE Famiglie Nuove fa parte del Forum permanente del Sostegno a distanza (Forum Sad). Ha 97 progetti attivi che interessano circa 15 mila minori, nei seguenti paesi: AFRICA Algeria – Angola – Burundi – Cameroun – Congo – Costa d’Avorio – Egitto – Kenya Madagascar – Nigeria – Rep. Centrafricana – Rep. Sudafricana – Tanzania – Tunisia – Uganda AMERICA LATINA Argentina – Bolivia – Brasile – Cile – Colombia – Ecuador – El Salvador Guatemala – Haiti – Messico – Paraguay – Perù – Rep. Dominicana – Uruguay – Venezuela MEDIO ORIENTE Giordania – Iraq – Israele – Libano SUD-EST EUROPEO Albania – Bosnia – Lituania – Romania – Russia ASIA Birmania – Filippine – India – Indonesia – Sri Lanka – Pakistan – Thailandia – Timor Est – Vietnam. COME ADERIRE? Per avviare un sostegno a distanza si richiedono le seguenti quote minime annuali: Euro 336 annui per Africa,America Latina, Medio Oriente, Est Europeo Euro 216 annui per Asia. I versamenti (preferibilmente in una unica soluzione annuale o quote semestrali o trimestrali) vanno intestati a: Associazione Azione per Famiglie Nuove – Onlus – Via Isonzo, 64 00046 GROTTAFERRATA (Roma) utilizzando uno dei seguenti conti: c/c postale n. 48075873 oppure c/c bancario 100000002497 (semplificato 1000/2497) presso SAN PAOLO IMI Filiale di Grottaferrata (RM) Via delle Sorgenti, 128 codice CIN O – ABI 01025 CAB 39140 – Cod. IBAN: IT28O01025391400100000002497 Nella causale, specificare se si tratta di nuovo sostegno a distanza e l’area geografica dove si desidera orientare la propria solidarietà. Chi desidera sostenere un progetto senza l’assegnazione di un bambino, può versare una somma qualsiasi, specificando nella causale: donazione progetti per l’infanzia svantaggiata. Per le spese di gestione viene trattenuto il 9 per cento dei contributi pervenuti. IMPORTANTE Per consentire il regolare scambio di corrispondenza preghiamo quanti scelgono i versamenti tramite banca di notificare il proprio indirizzo via posta (o fax o e-mail) in quanto non sempre le banche lo trasmettono integralmente. I contributi versati alle Onlus so-no deducibili fino al 10 per cento del reddito complessivo dichiarato e con il limite massimo di euro 70 mila annui. Per poter effettuare tale deducibilità (nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo), conservare le ricevute dei versamenti. PER OGNI INFORMAZIONE FAMIGLIE NUOVE via Isonzo, 64 – 00046 Grottaferrata – Roma – Italia Tel. +0694546412 – Fax +06945488 63 e-mail: sodist@famiglienuove.org sito:www.sodist.famiglienuove.org