“Orienta” per i rifugiati in cerca di lavoro
Un video di 6 minuti, in 10 lingue differenti, con un linguaggio semplice e una grafica intuitiva, per aiutare i richiedenti asilo e i rifugiati che si stabiliscono in Italia (anche persone con una bassa alfabetizzazione) nella ricerca di un lavoro. Il progetto, che vuole aiutare chi arriva nel nostro Paese ad integrarsi correttamente e ricostruirsi una vita partendo anche da un lavoro, è realizzato dalla cooperativa sociale Abantu, in collaborazione con la cooperativa sociale Lai-momo e il finanziamento della Chiesa Evangelica Valdese.
Protagonista di “Orienta – Strumenti di orientamento al lavoro per richiedenti asilo”, è Adam, un richiedente asilo in cerca di un posto di lavoro in Italia. Dopo 60 giorni dalla formalizzazione della richiesta infatti i rifugiati possono iniziare a lavorare nel Paese che li accoglie. Il rischio maggiore è non sapere come cercare e a chi rivolgersi, per questo in molti finiscono a lavorare in nero e senza contratto con i rischi che ne derivano, come non essere pagati o sanzioni da parte delle autorità di polizia e la conseguenza di non poter rinnovare il permesso di soggiorno.
Molte volte non è la mancanza di competenze ma non avere punti di riferimento o una guida per muoversi nel mercato del lavoro. Quali sono invece le buone pratiche da seguire? Il primo ostacolo da superare è la lingua, così i rifugiati da poco nel Paese possono seguire corsi di italiano per raggiungere un livello sufficiente per affrontare colloqui di lavoro e compilare correttamente il Curriculum Vitae da presentare. Il secondo step è il passaggio presso l’agenzia del lavoro o i centri per l’impiego, ma anche l’utilizzo di Internet può essere un buon inizio per la ricerca di un’azienda.
Il video è solo uno strumento di supporto a tutti i corsi di orientamento e formazione che vengono gestiti dal personale qualificato che accompagna ogni persona in base alle proprie necessità e ai singoli percorsi. Sulla base dei numeri e della nazionalità degli ospiti dei centri di accoglienza, con l’aiuto di interpreti e mediatori linguistico-culturali, il video è stato realizzato in altre 9 lingue, oltre all’italiano: inglese, francese, arabo, urdu, bengalese, bambara, mandinka, fula e wolof.