Omnibus
La7, lunedì-venerdì, 7.00-9.05. All’ora di colazione è nata una terza via. Tra le notizie tutte gaffe e gigioneria di Luca Giurato e l’informazione rigorosa, quasi spartana, di Rainews 24 si fa strada una conciliazione degli opposti. L’ha messa in campo La7, la rete che con scarse fortune, ambisce ad essere la vera alternativa all’attuale duopolio televisivo. Il programma si chiama Omnibus ed è tra le trasmissioni rivelazione dell’anno, finita a sorpresa fra le nomination per i premi televisivi della stagione. Un contenitore all’apparenza non diverso dagli altri ma alla prova dei fatti capace di imporre uno stile. Sempre di infotainment si tratta: un po’ informazione un po’ intratten i m e n t o . Un incrocio g e n e t i c o che talvolta par torisce mostri televisivi. Nel caso di Omnibus la mescolanza di show e news sembra invece funzionare. Tutte le mattine Enrico Vaime, un pezzo di storia della radio italiana, con humour dissacrante passa in rassegna le notizie del giorno che, nelle sue mani, diventano canovaccio per un monologo quasi teatrale. Anche le previsioni del tempo vengono teatralizzate da Paolo Sottocorona, emulo italiano dei meteorologi showman dei grandi network americani. La giornalista Marica Morelli, giovane conduttrice del programma, ha una presenza gradevole ma anche discreta, tutto all’opposto delle reporter bulldozer che vanno adesso per la maggiore. Il salto di qualità il programma lo compie però grazie a due giornalisti, fin dall’inizio protagonisti di Omnibus: Andrea Pancani e Antonello Piroso. Il primo, volto storico di Tmc, presenta una delle migliori rassegna stampa della tv italiana, di recente integrata anche dalla pagine estere analizzate da Anne Treca. Il secondo, alla chetichella, ha allestito lo spazio di approfondimento più interessante sul fatto del giorno che vada in onda, al mattino, sul piccolo schermo. Piroso è la vera sorpresa del programma. È stato tra gli autori di alcune recenti edizioni di Domenica in, cattivo esempio di commistione tra notizia e siparietto. Ad Omnibus invece il confronto c’è, ma non degenera mai in rissa o Bagaglino. Nelle vesti di moderatore del dibattito, Piroso è al meglio delle sue possibilità: è documentato ma non noioso, sa essere coinvolgente ma anche deciso, quando, con il sorriso sulle labbra, fa pure delle domande scomode agli interlocutori (cosa non da poco, vista l’aria che tira). Sorseggiando il cappuccino e addentando il cornetto, quello de La7 è un buon modo per accompagnare lo spettatore al lavoro con un’idea più precisa e obiettiva di quel che accade nel mondo. PAPIRAZZO Italia 1, sabato, 17.20. Scagli la prima pietra chi dal parrucchiere non ha mai sbirciato per qualche minuto le riviste piene di scoop rosa. Tra uno shampoo e una messa in piega, sapere le ultime sui reali d’Inghilterra o sulla famiglia di Monaco alle volte aiuta a rilassarsi e a pensar ad altro dopo una settimana di stress. Lo sa bene Italia 1 che al sabato pomeriggio (giorno e ora deputata a questo tipo di letture) ha rilanciato il vero re del gossip italiano, Enrico Papi. Il conduttore di Sarabanda torna al suo antico amore, farsi gli affari degli altri. Lo fa con l’abituale faccia da Pierino discolo e un po’ canaglia, che alla fine suscita simpatia e complicità. Se Papirazzo rientrasse nella ragionevole dose di pettegolezzi che tutti bene o male qualche volta assumiamo, il programma potrebbe svolgere addirittura una funzione salutare. Il fatto è che in piena fascia protetta, la trasmissione non indugia a volte a mandare in onda filmati volgari. Per di più, dopo i primi minuti di divertito interesse, nello spettatore comincia a farsi strada la fatidica domanda: ma cosa me ne importa di come mangi gli asparagi Ela Weber o di cosa ci sia nella busta della spazzatura di Walter Nudo? La risposta è il tasto off del telecomando.