Il debito degli studenti verso lo Stato
La cifra, pubblicata da diversi quotidiani olandesi citando fonti del ministero dell’Istruzione, ha fatto un po’ di paura in Olanda: quasi 15 mila giovani avrebbero accumulato un debito che in alcuni casi supera i 50 mila euro. Si tratta di quegli studenti che in passato hanno usufruito degli aiuti statali per poter studiare e ora, una volta finiti gli studi, devono rimborsare allo Stato i soldi ricevuti in prestito. Come mai è successo?
Gli aiuti all’istruzione in Olanda erano una volta un complesso sistema che combinava borse di studio e prestiti. Gli studenti potevano ricevere 100 euro mensili se continuavano oltre l’istruzione obbligatoria, indipendentemente del livello economico della famiglia e del tipo di studi (universitario o formazione professionale). La quantità poi poteva aumentare nel caso in cui decidessero uscire da casa ed emanciparsi. C’era solo una condizione per poter godere degli aiuti: superare tutti gli esami nell’arco di dieci anni, pena la restituzione della somma ricevuta. I prestiti da parte dello Stato poi erano stati pensati per i giovani con meno risorse economiche, offrendo delle condizioni molto più favorevoli di quelle che di solito offre una banca.
Questo generoso modo di sostenere l’istruzione è stato messo sotto scacco cinque anni fa dalla crisi economica. Dopo le elezioni del 2012, liberali e socialdemocratici approvarono delle misure necessarie per stabilizzare l’economia del Paese. E tra queste, la diminuzione delle voci del preventivo destinate agli aiuti sociali, e dunque anche quelli per gli studenti. Ancora tanti di loro ricordano le parole della Ministro dell’Istruzione di allora, Jet Bussemaker: la borsa universale è diventata eccessivamente costosa. Infatti il sistema di borse di studio fu drasticamente modificato il corso 2015-2016, con conseguenze immediate. Ad esempio, diminuì in grande misura il numero di studenti «emancipati», che per forza tornarono dai genitori. Ci furono anche proteste studentesche a L’Aja, ma la «borsa universale» nonfu più ripristinata. Oggi le associazioni di studenti non smettono di lamentarsi. Le tasse universitarie in Olanda si trovano tra le più alte dell’Europa (arrivano anche a 2.000 euro) e affittare una stanza ad Amsterdam costa sempre di più (anche 600 euro al mese).
Il governo ha proposto una soluzione di compromesso, il «studievoorschot», termine che nasconde certe trappole e fa notare quanto è difficile rinunciare a certi acquisti sociali ormai ritenuti come diritti. Lo «studievoorschot» prevede che la devoluzione del debito allo Stato inizia quando l’interessato avrà uno stipendio superiore al minimo e la quota mensile da rimborsare non ecceda il 4 per cento dei suoi redditi. Dicono però gli studenti che in questo modo, se uno finisce di studiare a 25 anni, potrebbe arrivare ai 60 restituendo i prestiti ricevuti: quasi l’età di andare in pensione.