Ogni voto costruisce la politica

Dalla decisione del Partito democratico di correre da solo (una solitudine mitigata da un accordo con Di Pietro e uno, molto criticabile, con i radicali), s’è scatenato un terremoto che ha prodotto un effetto curioso e, stando alla logica delle leggi elettorali, imprevedibile. Nessuna apologia di Veltroni (la cui decisione è basata su uno stato di necessità); solo la constatazione che la politica risente, nel suo insieme, delle scelte al rialzo o al ribasso compiute individualmente. Ecco quindi il risultato: la frammentazione delle liste è uscita dall’ambito delle coalizioni per esplodere all’esterno. Un autentico rovesciamento rispetto alla passata tornata elettorale, dove i due candidati a premier erano sostenuti da una pletora di liste. Ora invece si moltiplicano i candidati a premier, sostenuti anche da una sola lista. A voler osservare le due formazioni maggiori, se il centrosinistra è stato addirittura archiviato dalla corsa autonoma del Pd, da un lato, e della Sinistra arcobaleno, dall’altro, anche la coalizione di centro-destra ha operato una decisa semplificazione. Ha dato vita alla lista unica del Popolo delle libertà, destinata a raccogliere tutti coloro che, oltre a Forza Italia ed Alleanza Nazionale, vorranno contribuire alla vittoria del centro-destra, con la Lega di Bossi, che concorre col proprio simbolo, in coalizione al nord del Paese, mentre si è giunti ad un apparentamento, limitato a Isole e Centro-Sud, con il Movimento per l’Autonomia, del siciliano Raffaele Lombardo. La lista unica del Popolo delle libertà è stata un’operazione dal costo elevato, vista la scissione dell’Udc; Casini, quindi, si propone come candidato premier, per non disperdere il patrimonio di idealità e di valori racchiusi nel simbolo dell’Udc. E qui lo scenario si apre ad altre constatazioni. Solidarietà, difesa della vita nascente, sostegno alla famiglia… sono posti come temi cattolici sui quali offrire l’opportunità di un consenso altrimenti compresso e sacrificato da altre logiche. La Rosa Bianca, la lista di Giuliano Ferrara in difesa del nascituro, lo scudocrociato dell’Udc con la sua carica evocativa… non vanno letti come epigoni di una cultura politica dal passato prestigioso e riluttante a morire; piuttosto vanno interpretati come espressioni (e come tali magari discutibili) di vitalità di temi e questioni che domandano una rappresentatività nei programmi e nelle persone che si candidano alla guida del Paese, oltre a costituire lo spazio politico per coloro che non si sentono espressi dalla bipolarizzazione. Si può, insomma, pensare al prossimo Parlamento con una speranza di durevolezza della legislatura e di governabilità del Paese. Sulla sua qualità, occorre vigilare. Argomenti come il rinnovamento della classe politica e la sua moralizzazione non sono affatto secondari: assistiamo a formazioni che si danno regole di permanenza massima in Parlamento, vediamo spontanei ritiri e qualche investimento su giovani talenti. Inoltre, il dibattito intorno alla opportunità di candidare chi è destinatario di condanne o anche solo di procedimenti penali fa sperare che maturino scelte coraggiose e non demagogiche, capaci di rispondere ad un’esigenza di integrità, incanalando così nel giusto alveo quell’antipolitica che altrimenti porterebbe frutti perniciosi. Ma bisogna vigilare, lo ripetiamo.Nell’impossibilità, per i tempi stretti, di organizzare le primarie, i leader rimangono ancora padroni del campo nella scelta dei candidati e, in definitiva, dei parlamentari. Se le liste non saranno all’altezza della situazione, non facciamoci conniventi con il nostro voto. Scegliamo con libertà là dove constateremo coerenza e indipendenza nei candidati e credibilità nei programmi, alla luce dei valori che illuminano la nostra coscienza. Ogni scelta è importante; anche quella del singolo elettore: costruisce la politica e il Paese. CITTÀ NUOVA NON VI ARRIVA? In caso di disservizi postali, contattate il vostro portalettere, perché si verificano spesso in loco sostituzioni del personale con avventizi che non conoscono le persone e le abitazioni. Se ciò non fosse risolutivo, contattate l’ufficio postale locale che, di solito, risponde: Tutto quello che ci arriva noi lo consegniamo. In questo caso, chiedete che l’indagine venga estesa a monte della distribuzione di quell’ufficio. Se questo viene negato, interessate subito l’ufficio abbonamenti (meglio con una nota via email a abbonamenti@cittanuova. it oppure telefonando a 06 3216 212), che domanderà specifici accertamenti alla sede centrale delle Poste Italiane.

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