Oggi occorre trasformare non riformare
È stata una folgorazione!
Oggi ascoltando il racconto biblico dell’ennesima battaglia fra il popolo ebreo e quello filisteo, ho capito in cosa sta l’inganno. Di fronte alla sconfitta, gli anziani del popolo fanno portare l’Arca dell’Alleanza in campo confidando in essa e perdono la seconda volta ancora più rovinosamente, anzi l’Arca cade in mano al nemico: una risposta formale, ideologica di fronte a una disfatta!
Anche noi oggi di fronte all’evidente disfatta della democrazia possiamo reagire con una risposta formale, solamente con riforme al sistema (seppur necessarie!) per paura di perdere degli strumenti procedurali che ci hanno reso un ottimo servizio fino ad ora. Ma incasseremo una cocente sconfitta già visibile di fronte al nodo Covid. Di più, regaleremo ai nemici della democrazia – i vari sovranismi, neo fascismi, tecnicismi pseudo-democratici, cultura turbo-capitalistica… – l’Arca che racchiude i tesori del popolo, perdendo definitivamente i legami con i cittadini.
Quello che occorre per vincere, come al popolo ebreo, è una conversione del cuore: la conversione non è il mutamento di direzione della palla da biliardo, è un mutare di direzione (vertere) raccolto e intero, assieme (con-), una parola energica esterna nei moti e interna nei mutamenti delle idee e delle virtù; in quel prefisso ‘con-’ sta tutta la magia.[1]
Nella decisione di lavorare seriamente alla co-governance, come conversione dentro il processo della democrazia, vedo una risposta non ideologica e non formale. Si tratta di quella innovativa rete di rapporti di corresponsabilità tra cittadini, amministratori e soggetti economici, sociali, culturali per raggiungere assieme uno sviluppo integrale e inclusivo delle nostre comunità, sia quelle micro che quelle macro.
Essa richiede la chiamata generale e personale di tutti e di ciascuno!
Richiede la presenza di profeti che rinuncino al coinvolgimento personale nella quotidianità istituzionale per coltivare l’utopia necessaria per non perdere la meta e per formare scuole ricorrenti di formazione in cui chiamare a testimoniare ogni componente della trama democratica; richiede un impegno, non importa se di molti o di pochi, ma resistente e soprattutto variegato, mite ma battagliero, di un insieme di cittadini, politici, amministratori, funzionari, che, sostenuti dai profeti, resistano alla corrente e attacchino da mille fronti producendo novità, grandi e piccole, contro l’ordine (disordine!) costituito.
Il lavoro prioritario, legami, legami, legami per fare delle tante buone pratiche un ariete per cambiare la realtà.
Buon lavoro a tutti e a ciascu