Octavia Monaco e Michel Pochet protagonisti al Pan

Fino al 15 giugno nel Palazzo delle arti di Napoli due mostre confluiscono su un tema unico che lega madri e mari. Previsti incontri e lavoratori per bambini e famiglie
Quadro Notturno al bosco di Octavia Monaco

È in corso, al Museo Palazzo delle arti di Napoli, in Via dei Mille, 60, un'interessante mostra sul tema «Ma(d)ri», organizzata dall'associazione Kolibrì, in collaborazione con l'assessorato alla cultura del comune partenopeo. Fino al 15 giugno, nelle sale espositive al secondo piano del Pan, è possibile ammirare "Il mondo di Octavia Monaco" e "Michel Pochet, il viaggiatore dell'azzurro", due ampie mostre antologiche e dialogiche di due artisti, Octavia Monaco e Michel Pochet, che confluiscono in un unico percorso sul filo rosso di un tema che sviluppa due potenti archetipi dell'immaginario collettivo: madri e mari, ossia il femminile, il materno, e il mare come orizzonte di viaggi, fisici e interiori. E poi incontri, momenti teatrali e laboratori creativi organizzati per bambini, ragazzi, giovani, famiglie e adulti.

La mostra presenta circa 200 opere dei due artisti tra dipinti su legno, illustrazioni, pitture su tela e acquerelli. Octavia Monaco – docente all'Accademia di Belle arti di Bologna, francese di nascita, con madre galiziana e padre salentino, e italiana d'adozione, illustratrice di fama internazionale e artista da sempre attenta al femminile – la cui poetica si sostanzia in una raffinata ricerca figurativa a partire da miti, fiabe, archetipi e leggende; e Michel Pochet, parigino cresciuto in Corsica, instancabile globe trotter e "pellegrino della bellezza", la cui arte si nutre dell'esperienza del reale in empatia con la natura, i cui chiaroscuri sono trasferiti e trasfigurati dall'artista nei suoi paesaggi sconfinati d'Occidente e Oriente, Nord e Sud del mondo. «L'approccio all'arte – ha raccontato Pochet – l'ho appreso da mia madre. Dipingeva acquerelli che parevano istantanee. In ogni mio viaggio ho perciò scelto di testimoniare la bellezza immergendomi nella realtà».

Madri e mari. Un inedito, originale percorso espositivo e dialogico tra femminile e maschile, sacro e profano, Oriente e Occidente negli sguardi in cammino di due artisti poliedrici e cosmopoliti: protagonisti di una ricerca (est)etica e spirituale che tocca il cuore di grandi e bambini. In mostra, e nelle attività collaterali, visioni ed emozioni, viaggi e pellegrinaggi al centro di se stessi e del mondo attraverso simboli, miti e archetipi che nutrono e spesso accomunano diverse civiltà.

Octavia Monaco, francese di nascita, italiana di adozione, vede la luce nel 1963 a Thionville. Dal 1970 vive a Bologna, dove insegna all’Accademia di Belle Arti. Dopo un’iniziale attività nel settore orafo, entra nel mondo dell’illustrazione e pubblica albi illustrati di gran successo, editi anche in molti Paesi esteri che ospitano sue mostre personali: dagli Stati Uniti all’Europa, all’Asia. Nel 2004 vince il Premio Andersen come miglior illustratore. Le sue illustrazioni sono rivolte non solo ai ragazzi: il suo lavoro si divide infatti fra editoria, docenza e pittura, con opere su tela e legno dove esprime la sua originale ricerca artistica. Da sempre cesella nei suoi lavori infanzie e universi femminili in immagini di forte impatto che attingono a fiabe, leggende e miti, arte rinascimentale e orientale. Oltre cento le sue opere in mostra per la prima volta a Napoli tra inediti, pitture, illustrazioni, tessiture e un’ampia selezione di libri illustrati.

Michel Pochet, nato nel 1940 in Provenza, cresciuto in Corsica e formatosi a Parigi dove si è laureato in architettura, Michel è pittore, fine acquarellista, scultore, poeta e saggista tradotto in diverse lingue. Dalla madre, acquarellista sensibile, apprende una delle tecniche artistiche che non abbandonerà mai. Pochet offre al visitatore frammenti di un percorso interiore dove ogni opera è un'esperienza legata a una storia, a un viaggio e alla sua memoria. Fronteggiando le arcaiche e moderne "Madri" di Octavia Monaco con un piccolo omaggio alla madre acquarellista di Michet Poche: in mostra, infatti, anche un suo ritratto degli anni '50 e un paesaggio marino della Corsica opera della madre, con tempere postbelliche trattate come un acquerello. Instancabile cercatore di bellezza e pellegrino dell’assoluto, matura a 13 anni la sua vocazione all’arte e ad una originale ricerca spirituale che lo porta in giro per il mondo sino a fondare, nel 1996 a Rocca di Papa (Roma) dove ora vive, un centro internazionale, il «Centro Maria», approdo di pellegrini e artisti di tutto il mondo per promuovere il progetto di un'arte in comunione. Un centinaio le sue opere in mostra a Napoli, molte inedite, per un atlante di emozioni tra orizzonti d’acqua e d’aria. Info su: www.kolibri.grades.it

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