Occhio al sito
Ilibri sacri sul web L’importanza di Internet nella conservazione e la condivisione di opere rare ed antiche non si può più sottovalutare. La British Library, ad esempio, ha digitato e reso disponibile sul sito www.bl.uk uno dei testi sacri più antichi al mondo, il Corano del sultano Baybars, scritto in arabo, con caratteri in oro, fra il 1304 ed il 1306. Nello stesso progetto “Turning the pages” (“girando le pagine”), si trovavano già altri documenti di valore, come un quaderno di appunti e disegni di Leonardo su meccanica e volo, ma soprattutto testi provenienti dalla cristianità (è in rete una delle sole tre copie della Bibbia di Gutenberg), dall’ebraismo e dal buddhismo (come il Diamond Sutra). È possibile zoomare su particolari interessanti ed avere una spiegazione audio sulle parti più significative. Lo scopo è quello di rendere accessibile opere di inestimabile valore non solo ad una elite, ma a tutti gli amanti della cultura. E non sono pochi: oltre un milione infatti le visite negli ultimi sei mesi. Anche il Tibetan Buddhist Resource Center, www.tbrc.org ha cominciato, dal canto suo, un mastodontico lavoro di scansione di 12 mila volumi di letteratura tibetana, molti dei quali portati in Usa da rifugiati dall’Himalaya. LIBRI Posalo e scappa La moda del bookcrossing (letteralmente “passalibro”) partita dagli Usa, sta raccogliendo un atteso successo anche in Italia: si potrebbe definire il gioco dei libri in cerca di lettori. È dimostrato che in ogni vero accanito bibliofilo cova il desiderio di trasformare il mondo in un’unica grande libreria, cominciando col metter in comune l’ultimo libro letto. L’iniziativa, in Italia, è sostenuta persino da una trasmissione radiofonica, Fahrenheit, in onda ogni giorno alle 15.20 su RadioTre. Ed ecco nascere la figura del “passatore”, un lettore qualunque che, dopo aver scritto in una parte visibile di un libro una frase tipo: “Questo non è un libro abbandonato, chiunque lo trovi lo legga, lo faccia circolare e ne dia notizia a Fahrenheit, telefonando allo 063244958 o scrivendo a fahre@rai.it”. In trasmissione hanno scoperto che sono ormai centinaia in tutta Italia coloro che si “liberano” dei loro libri, facendone un chiaro strumento non solo per comunicare, ma per comunicare qualcosa di ben preciso, spesso di simbolico, a chi lo troverà casualmente: così Matteo, colpito dallo sguardo triste di una prostituta di Bari, ha lasciato per strada, sul lungomare, un libro scritto da Don Benzi: Prostitute: vi passeranno davanti nel Regno dei Cieli. Così un bambino ha “dimenticato”, davanti all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, La magica medicina di Roald Dahl. Una lettrice, evidentemente seccata per qualche impiccio burocratico, ha fatto trovare Elogio della follia negli uffici dell’anagrafe del comune di Pisa. A Firenze non è mancato chi, in evidente disaccordo con l’autrice riguardo al “social forum” ha abbandonato, a più riprese, i libri della Fallaci sui muretti del Lungarno. Un modo nuovo di comunicare, certo più costoso ed ingombrante dei “messaggini” del cellulare, che potrebbe reincentivare la perduta passione per la lettura. Atv spenta Un libretto all’apparenza insignificante, ma istruttivo, eccome istruttivo (Mario Lodi, A Tv spenta. Diario del ritorno, Einaudi, 9,00). È la storia di un maestro elementare, e scrittore, che costata come la sua vita sia ridotta a poca cosa per via dell’elettrodomestico dal tubo catodico. Capisce che in fondo quello strumento, apparentemente socializzante, in realtà chiude in casa, crea solitudini impermeabili. E allora prende il coraggio a due mani e getta la tv nella spazzatura. La vita riprende colore, riscopre il senso della realtà, quella vera, non quella virtuale. Una decisione radicale ed efficace. Anche se c’è chi riesce a rimanere nella vera realtà senza gettare la tv (m.z.) a cura di