Oblivion

Nelle sale il film diretto da Joseph Kosinski e interpretato da Tom Cruise: effetti speciali straordinari per la tipica vicenda dell'eroe salvatore del genere umano. In uscita anche i lavori di Renzo Martinelli, l'opera prima di Luigi Lo Cascio e "L'ipnotista" di Lasse Hallström
Oblivion di Joseph Kosinski

Susciterà interesse  e/o polemiche l’ultimo film di Renzo Martinelli, Undici settembre 1683, sul celebre assedio di Vienna da parte dell’Islam, sconfitto dal re polacco Jan Sobieski e grazie anche all’infuocata predicazione di fra’ Marco da Aviano. La coincidenza – voluta – tra quell’undici settembre e il recente attacco alla Torri Gemelle sconcerterà forse i costruttori del dialogo cristiano-islamico o comunque renderà facile il confronto fra l’invasione islamica di allora e la situazione attuale dell’integralismo dell’Islam. Ma Martinelli è abituato alle polemiche e fa bene a suscitare ogni tanto qualche vespaio con i suoi film, dato che ci sono sacche storiche che i media tendono volentieri a dimenticare, e anche molti cosiddetti intellettuali. Un esempio è il caso del suo film Porzus sui partigiani cattolici eliminati dai colleghi comunisti, boicottato a suo tempo, purtroppo…

Veniamo all’ultimo lavoro di Martinelli che è un affresco di stile narrativo-decorativo della celebre impresa. F. Murray Abraham caratterizza con grande efficacia, come sempre, il personaggio del frate Marco, evidenziandone l’umiltà e il coraggio di intervenire nella vita politica per il bene del popolo, mentre il Mustafà di Enrico Lo Verso, se si presenta efficace nell’interpretazione, risulta però molto meno sul piano della resa vocale, dato il suo timbro nasale. La ricostruzione storica è precisa, la fotografia – specie gli esterni sia diurni che notturni – molto bella e il film risulta uno spettacolo dignitoso, anche se manca in verità di un colpo d’ala.

Spettacolo puro e meravigliosamente neobarocco è Oblivion, diretto da Joseph Kosinski e interpretato da uno straripante Tom Cruise. Il quale, senza l’uso di controfigure, corre in motocicletta, in aereo, si arrampica su muri e dentro caverne, spara e scappa: insomma fa tutto e di tutto. Non è un po’ troppo? Siamo nel pianeta Terra del futuro dove gli ultimi umani vivono nascosti e Jack, ossia Cruise, è uno degli ultimi riparatori di droni operante sulla terra ormai evacuata. Nei suoi vertiginosi viaggi nel cosmo, l’uomo incontra una bella straniera. Scattano i ricordi di un passato che si è voluto cancellare e il nostro si trova ad esser l’eroe che naturalmente salva gli umani. La storia non è nuova, perché Cruise è sempre in ogni modo l’eroe americano. Spettacolari gli effetti speciali, da brivido. Ma il film eccede in questo, la vicenda fatica a prendere il volo dato che la macchina da presa gira ossessiva sul cinquantenne Tom che, per quanto bravo, ruba il posto ai comprimari. Ma è forse ciò che si voleva: l’esaltazione del salvatore – che per fortuna ha i suoi dubbi – in un trhiller fantascientifico, seducente per gli occhi.

L’Ipnotista Erik Maria Bark, cioè Tobias Zilliacus, vive una situazione di disagio in casa con la moglie che non gli perdona un’avventura passata. Viene contattato dalla polizia per  farsi rivelare da un ragazzo, unico supersite – in coma – di una strage familiare da mano ignota, i dettagli della vicenda, grazie alle sue capacità ipnotiche. Inizia un viaggio pericoloso nell’oscurità dell’inconscio che il trhiller  parapoliziesco e parascientifico racconta con sobrietà e calma, senza troppi colpi di scena, come ci si aspetterebbe. Regia corretta di Lasse Hallström, interpretazione convinta, piacerà ai cultori del genere e a chi voglia indagare sull’ipnotismo.

L’Italia sforna ancora commedie. Pappi Corsicato ne Il volto di un’altra mette insieme i divi nostrani Laura Chiatti e Alessandro Preziosi nella storia  di Bella, star tv vittima di un incidente che ricorre alla chirurgia plastica, e del suo amante cinico. Voluta ironia sulle manie plastiche dei nostri tempi, avrebbe potuto essere un bel film – ci si mettono di mezzo attori come Iaia Forte e Lino Guanciale – se avesse avuto più sostanza, senza scivolare nel macchiettistico e nel grottesco. Preziosi e la Chiatti non sono purtroppo al massimo.

In uscita anche l’opera prima di Luigi Lo Cascio, La città ideale, e Ci vediamo domani con Enrico Brignano. L’Italia oggi  non è proprio un gran bel-vedere… Meno male che ci sono film come Su Re e Bianca come il latte, rossa come il sangue, da scoprire!

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