Obiettivo Genfest

Dalla Corea, alle Filippine, all'India e alla Siria: l'Asia e il Medioriente si preparano alla grande festa dei giovani che si terrà dal 31 agosto al 2 settembre a Budapest
giovani per un mondo unito

Dalle sponde asiatiche del Pacifico a Budapest la distanza – non solo geografica – è tanta: ma in vista del Genfest i Giovani per un mondo unito di tutta l’Asia si sono messi all'opera già da tempo, sia per raccogliere i fondi necessari al viaggio che per “costruire ponti” – il tema dell'appuntamento ungherese – là dove vivono.
 
Tra i primi a muoversi sono stati i coreani: lo scorso novembre una cinquantina di giovani ha portato nelle case di undici anziani che vivono in condizioni disagiate 1.100 formelle di carbone per riscaldarsi durante l'inverno, raccolte da loro stessi facendo appello alla generosità di tanti. Alla fine della giornata è stato presentato il Genfest a tutti i partecipanti, e uno di loro ha affermato di essere «grato per questa esperienza edificante». Sempre da Seul arriva anche un video di presentazione del Genfest, visibile sul blog dei Giovani per un mondo unito.
 
Spostandoci più a sud troviamo Taiwan, dove i giovani hanno recentemente organizzato una due giorni nel centro della capitale per presentare il Genfest: buona parte dei partecipanti infatti non lo conosceva, essendo entrato in contatto per la prima volta con il movimento dei Focolari.
 
Proseguendo lungo la stessa direttrice troviamo le attivissime Filippine: a Manila già a novembre era stato organizzato uno spettacolo per raccogliere i fondi necessari alla trasferta ungherese, ma di fronte ad alcune necessità della Chiesa locale per la Giornata nazionale della gioventù i giovani hanno deciso di donare il ricavato a questo scopo. La risposta non si è fatta attendere: le volontarie dei Focolari, al cui congresso i giovani avevano presentato il Genfest, hanno infatti realizzato una colletta, arrivando alla somma necessaria per coprire il costo del viaggio di una persona. Tante altre iniziative sono in programma: un torneo di golf, una lotteria, lezioni di danza, concerti e la vendita di magliette.
 
Il subcontinente indiano ha visto un curioso gemellaggio tra due nazioni storicamente in rapporti non proprio idilliaci, l'India e il Pakistan: il 13 maggio sono stati realizzati in contemporanea a Bangalore e Frazer Town dei workshop artistici sul tema “Let's bridge”, spaziando dalla fotografia alla danza, al canto, ai graffiti. Il tutto concluso da una – amichevole – competizione tra i vari gruppi, con tanto di premi. Unico requisito per parteciparvi: attenersi al tema proposto, ottima occasione per presentare il Genfest a tutti.
 
Arrivando sulle sponde del Mediterraneo, a spiccare per attivismo è il Libano: i giovani sono partiti presentando il Genfest a Unight, una serata in un pub di Beirut a cui hanno partecipato un centinaio di persone, per poi proseguire il 3 marzo con Unight your talents show, due ore di canti, danze, pezzi teatrali e musicali con 550 spettatori. A queste si sono aggiunte tante altre attività per raccogliere fondi, dal servizio taxi e babysitter, alla vendita di gioielli artigianali e cartoline. Ma prepararsi al Genfest non è solo pubblicizzarlo e raccogliere fondi: per questo dal 23 al 25 marzo si è svolta Unite in depth (unire nella profondità), una tre giorni per approfondire e rinforzare la propria fede. E di rafforzare la fede c'è bisogno, davanti alle difficoltà che sono sorte: la compagnia aerea presso la quale i giovani avevano già acquistato i biglietti, infatti, è fallita, e al momento non è chiaro come possano raggiungere Budapest. Unite in depth è andata oltre i confini: degli 80 partecipanti, 20 arrivavano dalla Siria.
 
Anche la Siria, infatti, è pienamente coinvolta: ad Amman lo scorso novembre i giovani hanno organizzato un garage sale, una sorta di mercatino dell'usato. Avendo scelto di allestirlo in un quartiere disagiato della capitale, di pari passo è andata anche la scelta di non considerarlo come occasione per sbarazzarsi delle cose vecchie, ma di mettere a disposizione merce di buona qualità a prezzi accessibili. Particolarmente significativo il fatto che il mercatino sia capitato una settimana prima della festa musulmana di Eid Al-Adha: «E questa è stata una felice coincidenza – ha commentato uno dei partecipanti – perché la maggioranza degli acquirenti erano musulmani, che hanno così potuto comprare vestiti e giocattoli per i loro bambini». La merce invenduta è stata poi donata alla parrocchia locale, perché la distribuisse ai più poveri.
 
Tante le iniziative anche in Terra Santa, dalla presentazione del Genfest a Nazareth, alla prosecuzione del rapporto nato con i giovani dell'Emilia Romagna e delle Marche grazie al progetto “Ways of peace” partito nel 2010: durante la Settimana mondo unito alcuni di loro si sono recati a Loreto, dove sono stati accolti dal sindaco Paolo Niccoletti. Un passo concreto per costruire ponti con «un territorio che da decenni è lacerato da conflitti –, come definito da Niccoletti, ma in cui – la speranza e la volontà di questi giovani di superare ogni tipo di differenza religiosa, culturale o linguistica deve essere da esempio per ognuno di noi».

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